Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Palermo, insieme ai militari della Stazione Carabinieri di Porto Empedocle (Agrigento) hanno sequestrato, nei giorni scorsi, due giovanissimi esemplari di Aquila del Bonelli di circa 40 giorni di età.Gli animali erano detenuti illegalmente da una persona residente a Porto Empedocle, all’interno di una struttura fatiscente nella disponibilità di questi.
La specie alla quale appartengono gli esemplari sequestrati è tutelata dalla legislazione internazionale, comunitaria e nazionale. Infatti, risulta tra le specie particolarmente protette dalla Convenzione internazionale della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa, cosiddetta Convenzione di Berna, nonché dalla Direttiva Uccelli dell’Unione Europea che ha come oggetto la tutela degli uccelli selvatici in Europa, nonché dalla Convenzione sul commercio delle specie selvatiche in via di estinzione (CITES).
La specie è anche inserita nella lista rossa, quella cioè relativa alle specie in pericolo critico, stilata dall’Unione internazionale per la conservazione della natura – IUCN. A conferma del particolare stato di protezione riservato alla specie in Italia, basti pensare che in Sicilia vive l’unica popolazione riproduttiva di Aquila di Bonelli.
Tuttavia, l’illecito prelievo dei pulli continua; per tale motivo i nidi sono monitorati dai tecnici del Gruppo tutela rapaci e del Progetto Rapaci Sicilia del WWF, che nel caso specifico avevano immediatamente verificato la sparizione dei due pulcini, segnalando immediatamente l’accaduto al Nucleo CITES di Palermo dei Carabinieri Forestali.
Dopo una serie di accertamenti fatti dai militari del Nucleo CITES e dell’Arma territoriale, sono stati rinvenuti i giovani aquilotti che sono stati immediatamente sottoposti a visita medico veterinaria dal personale del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’ASP di Agrigento.
Rilevato negli esemplari la presenza di sintomi da stress dovuti al prelievo dal nido; i sanitari ne hanno attestato la buona salute, autorizzando il trasferimento presso apposito Centro di Recupero specializzato nella riabilitazione di simili esemplari, allo scopo di valutare una possibile reimmissione in natura.
Per chi procede all’illecito prelievo e detenzione di esemplari di fauna selvatica particolarmente protetta in natura, si rinnova l’invito dell’Arma a non prelevare animali selvatici in natura senza le dovute autorizzazioni e a non acquistare animali al di fuori di esercizi commerciali specializzati, in quanto oltre ad incorrere in responsabilità penali, si rischia di ledere ulteriormente e in modo irreparabile l’eccezionale patrimonio di biodiversità del nostro territorio.[Fonte:Cites Palermo]