Parchi

Wilderness: parco Pollino, polivalente di Castrovillari “cattedrale nel deserto”

progetto-polivalente-di-castrovillariLa scrivente associazione, portata a conoscenza di un progetto per la realizzazione di un Centro Polifunzionale nella località in oggetto esprime la sua più ferma contrarietà a che un Parco Nazionale che non ha fondi sufficienti ad impegnarsi con i Comuni ed i privati per la salvaguardia dei boschi e la tutela delle sue spettacolari montagne mediante indennizzi e forme di assunzione in gestione (finalità che dovrebbero essere prioritarie per un Parco Nazionale) utilizzi ben due milioni di euro per costruire quella che in tanti già giudicano futura “cattedrale nel deserto”, una delle tante, troppe, che costellano il sud Italia. In merito riteniamo di riportare quanto se ne scrive in uno dei blog che si oppone a tale sciagurato progetto (pollinwild.blogspot.com), condividendone ogni sua parte. Siamo alle solite. Si prevede una nuova, avveniristica e fantasmagorica… cattedrale nel deserto. Prima però  devo spiegare qual è il deserto: il deserto sono i paesi del Pollino decimati dall’emigrazione; il deserto è la montagna abbandonata a sé stessa, con gli artigli della speculazione pronti ad aggredire (vedere le recenti vicende della centrale a biomasse dell’Enel). La cattedrale è il centro polifunzionale. Quando ascolto  “polifunzionale” a proposito di strutture turistiche sul Pollino ricollego questo pomposo aggettivo ad  un concetto molto più chiaro: “inutile”. A cosa dovrebbe servire infatti questo fantasmagorico mostro architettonico in una zona come Campo Tenese, disabitata e di passaggio lo sa  solo Pappaterra (quando uno è di passaggio che ci deve andare a fare in un centro polifunzionale?). A me pare che questo centro “poli-inutile” rappresenti  il connubio felice tra l’ energia rinnovabile di cui si parla tanto oggi nei Parchi (centrale Enel a biomasse) e i disastri di Artepollino. L’unione di due inutilità. Infatti il centropolifunzionale avrà
un’ampia autonomia energetica con pannelli solari e altra roba tecnologica d’avanguardia;  sarà artistico e naturalistico perché le sue forme rimanderanno alle cataste di legno dei contadini e alla forma delle montagne del Pollino. Una cosa più ecologica e artistica di così non si poteva pensare. Bene. Tutto qua? No, c’è un altro piccolo dettaglio: il centro “poli-inutile” costa qualcosa come due milioni di euro, devoluti gentilmente dal Ministero dell’Ambiente, dopo essere stati dovutamente (essendo soldi pubblici) strappati dalle tasche dei cittadini che non arrivano alla fine del mese come ci ripetono ossessivamente in televisione i giornalisti. E di sicuro molti abitanti del Pollino non arrivano nemmeno all’inizio del mese, visto che lo spopolamento ormai rappresenta un cancro per la nostra terra. A cosa pensano il Ministero dell’Ambiente e l’Ente Parco? A creare “Grandi Attrattori”. A cosa serve un centro polifunzionale quando i borghi del Pollino sono spopolati e piene di tante belle casette vuote in cui mettere uffici e centri informazioni? Abbiamo Morano Calabro che è considerato uno dei centri storici più belli del Mezzogiorno e pensiamo che una cattedrale nel deserto come questa costituisca un motivo d’attrazione turistica? Tutti questi soldi non potrebbero essere spesi per valorizzare i borghi del Pollino, ristrutturandoli e facendoli conoscere con iniziative di carattere culturale?  La persona più sincera è stata Formica quando  ha detto che il centro polifunzionale servirà a «interpretare i vincoli in termini di valore, in termini di paesaggio, di architettura e di sostenibilità». Il che vuol dire “i vincoli paesaggistici ed ambientali possono essere annullati dalle istituzioni di gestione dei parchi, e questo rappresenta un grosso affare per far arrivare soldi a pioggia, spartire la torta, realizzare una cattedrale nel deserto e lasciarla là a marcire sotto le intemperie”. Sono ormai convinto di una cosa: bisogna riformare profondamente e strutturalmente il nostro Parco Nazionale perché i nostri amministratori a quanto pare gestiscono una cosa di cui non capiscono nemmeno il significato. [fonte articolo: http://www.archiportale.com/news/2010/04/architettura/mario-cucinella-per-il-parco-nazionale-del-pollino_18481_3.html 14/04/2010 ] L’Ente Parco Nazionale del Pollino realizzerà un centro polifunzionale, situato nella parte del parco in Calabria, in una posizione strategica, una porta virtuale, uno degli accessi privilegiati al parco del Pollino, ma anche un punto di passaggio tra la Calabria e le regioni del nord. Il progetto è stato presentato lo scorso febbraio alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano dal progettista Mario Cucinella. Lo studio MCA ha progettato un volume dalla forma geometrica esterna “a triangolo” e con le forme curve dell’interno in cui si trovano la sala delle riunioni, gli uffici del parco, uno spazio didattico e di esposizione. L’edificio usa strategie energetiche attive e passive. Visto il contesto particolare del parco, MCA ha voluto evocare metaforicamente la natura, per l’uso dei materiali, al fine di assicurare l’integrazione dell’edificio nel suo contesto connotandolo come punto di riferimento esemplare. Il polifunzionale – ha specificato il presidente del Parco Pappaterra – è già diventato un “attrattore”, anche per la sua originalità. Le forme curve interne progettate da Cucinella ricordano le cataste di legna dei montanari. «Ha una forma ancestrale – ha spiegato il progettista – e il disegno del controsoffitto riprende il profilo delle montagne del Pollino» Elementi di naturalità per un centro che oltre ad essere punto d’arrivo, in un’area baricentrica, tra Calabria e Basilicata, è un punto di partenza per il Pollino e per scoprire le sue bellezze. «E’ uno spazio per la comunità», ha detto Cucinella mentre per Formica, direttore dell’Ente Parco, la struttura rappresenta la possibilità di «interpretare i vincoli in termini di valore, in termini di paesaggio, di architettura e di sostenibilità». Il polifunzionale – per il quale il Comune di Morano Calabro ha approvato la variante urbanistica necessaria alla realizzazione del progetto – e la cui costruzione inizierà entro la prossima primavera, sarà costruito con particolari criteri energetici: «è a zero consumo di energia – ha spiegato Cucinella – ed utilizzerà come fonte termica la geotermia, il fotovoltaico e il solare termico». La superficie dell’area è di 845,00 mq. Il budget a disposizione, proveniente da finanziamenti del Ministero dell’Ambiente, è di un milione e novecentomila euro. [Fonte: Ufficio stampa MCA – Mario Cucinella Architects e Ufficio stampa Ente Parco Nazionale del Pollino]. Per tutte le suddette ragioni riteniamo scandaloso lo sperpero di danaro pubblico per uno scopo che se ha importanza per la fruizione turistica del Parco, non ne ha alcuna per la conservazione dei suoi valori naturali, anzi sarà a suo discapito vista la mancanza di fondi atti a sostenerla. [ il segretario generale dell’Ass. Wilderness Italia –  Franco Zunino]

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