Quando oltre dieci anni fa il firmatario di questo comunicato scrisse che a prova del non arrivo dall’Appennino dei lupi che hanno poi dato origine alla popolazione delle Alpi franco-piemontesi c’era il fatto che nessun segno del transito di quest’animale era mai stato registrato nel savonese ed in particolare nella Val Bormida ricca di migliaia di esemplari di caprioli e cinghiali, ma anche di animali domestici, autorevoli voci di esperti sostennero che ciò non era indicativo per la capacità elusive di quest’animale (e non si parlava del passaggio di un solo lupo, ma di diversi individui capaci poi di dare vita alla popolazione alpina!). Sempre a quell’epoca, ma anche in seguito, sempre il sottoscritto ebbe a scrivere e sostenere che i lupi sarebbero sì giunti prima o poi ad occupare lo spazio vuoto del savonese, ma provenendo dalle Alpi e non già dall’Appennino. Due fatti a lungo contestati da tanti “esperti” ma oggi rivelatesi assolutamente credibili: da notizie di stampa locale si è appreso della segnalazione di lupi nei Comuni di Calizzano e Bardineto, quelli più prossimi alle Alpi cuneesi: avvistamenti, ritrovamento di orme, e resti di animali predati. Ecco, quindi, che appena giunti in Val Bormida i lupi hanno subito fatto segnalare con concretezza la loro presenza; e sarà sempre più segnalata in futuro, fino a che questi esemplari giungeranno ad unirsi a quelli che stanno, quelli sì naturalmente, risalendo la catena appenninica. Peccato che si tratterà, da questa parte di lupi autoctoni, dall’altra di lupi con mille punti interrogativi in merito al loro ceppo genetico! Resta il fatto che i lupi sono infine giunti in Val Bormida e che appena giunti hanno fatto segnalare la loro presenza come mai era avvenuto nel decennio e più addietro, quando anche avrebbero dovuto farlo se fossero giunti dall’Appennino. E sono giunti in Val Bormida grazie ad una popolazione sì in espansione, ma nelle Alpi, dove “qualcuno” ormai ben oltre un decennio fa ha dato il via al loro focolaio, come è anche stato autorevolmente dimostrato da una Commissione di inchiesta del Parlamento francese con una ponderosa relazione (in Italia subito messa sotto chiave in quanto smentiva la voce politicamente corretta che esigeva un ritorno naturale dagli Appennini!). [F.to Franco Zunino- Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness]
Murialdo, 10 Aprile 2010