Natura

UE, ad alto rischio rettili ed anfibi

lucertola-delle-eolieC’e’ anche la lucertola delle Eolie nella ‘lista rossa’ delle specie ‘gravemente minacciate di estinzione’, la classificazione europea che fotografa la situazione delle biodiversita’ nel Vecchio Continente. Secondo i dati presentati oggi a Bruxelles in vista della giornata mondiale delle biodiversita’, in programma il 22 maggio, circa un quinto dei rettili e un quarto degli anfibi d’ Europa rischiano l’estinzione per colpa dell’uomo. L’Europa ospita 151 specie di rettili e 85 di anfibi, molte delle quali esistono solo negli habitat europei. Specie rare come la lucertola a pois dell’isola di Tenerife, la rana di Rodi e l’ululone dal ventre giallo appenninico sono minacciate dagli effetti combinati della distruzione del loro habitat da parte dell’uomo, del riscaldamento globale, dell’inquinamento e della presenza di specie invasive. Secondo la ricerca realizzata dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) su richiesta della Commissione Ue, le specie europee di anfibi e rettili in cima alla ‘lista rossa’ sono rispettivamente il 23 e il 21 per cento. Quote considerevolmente superiori a quelle dei mammiferi (15%) o degli uccelli (13%). In generale, i dati dell’Iucn rivelano un quadro allarmante per oltre la meta’ di tutti gli anfibi europei (59%) e il 42% dei rettili che potrebbero, chi prima e chi dopo, scomparire. ‘

ululone-dal-ventre-giallo‘Una scoperta preoccupante – ha commentato Stavros Dimas, commissario Ue responsabile per l’Ambiente – che palesa l’enorme pressione cui stiamo sottoponendo la flora e la fauna del nostro continente”. Un quadro che mette in evidenza ”l’esigenza di ridefinire il nostro legame con la natura” ha aggiunto Dimas, poiche’ sono proprio le attivita’ umane a rappresentare la principale minaccia per le specie a rischio. Il commissario ha poi ricordato l’impegno preso dall’Ue per arrestare il declino della biodiversita’ entro il 2010 attraverso un Piano di azione a livello comunitario. Un impegno che non potra’ essere rispettato nonostante gli sforzi che sono stati fatti, ha ammesso oggi la Commissione europea, puntando il dito contro la mancanza di responsabilita’ degli Stati membri. [ANSA].

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