Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale di ieri del Decreto del Presidente della Repubblica 27 maggio 2009 si è concluso l’iter di approvazione delle modifiche ai confini del Parco Nazionale Gran Paradiso. La proposta di modifica era nata per rispondere all’esigenza di confini facilmente riconoscibili sul terreno, coincidenti con elementi definiti del territorio come crinali, torrenti e strade, e per accogliere le richieste formulate da alcune comunità locali. Il nuovo perimetro, improntato al criterio della compensazione tra aree in detrazione e aree in ampliamento, è frutto di un lungo lavoro di confronto tra il Parco e le amministrazioni comunali, che ha consentito di mantenere omogenea la struttura dell’area protetta. Le fasi di confronto che si sono susseguite dal 2007, dopo la concertazione con le comunità locali e in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni, si sono concluse favorevolmente con l’intesa di entrambe le Regioni sulla soluzione adottata. La procedura per la modifica ha quindi portato alla definizione dei nuovi confini che comportano una lieve riduzione della superficie protetta, ma un miglioramento qualitativo rispetto ai confini precedenti. Sono state infatti cedute zone antropizzate, ad esempio villaggi, ottenendo in cambio aree di grande valore naturalistico (il bosco, le torbiere e le zone umide del vallone del Dres a Ceresole, i lariceti con latifoglie di Chevrère-Buillet di Introd, i boschi di larice con pino cembro e le brughiere del Vallone dell’Urtier a Cogne, il bosco di abete rosso di Sysoret, habitat ideale per Linnaea borealis a Aymavilles) o di significativo valore paesaggistico e culturale (i castagneti secolari di Noasca e Locana). Per evitare incertezze sull’individuazione dei confini, le elaborazioni cartografiche sono state realizzate dagli uffici del Parco a scala catastale e successivamente riportate sulle Carte tecniche regionali in scala 1/10.000. [Fonte P.N. gran Paradiso]