Le associazioni: “Variare i perimetri delle aree senza motivazioni scientifiche significa violare la direttiva comunitaria Habitat” .E’ stato depositato venerdì 5 febbraio al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) delle Marche il ricorso con il quale la LIPU-BirdLife Italia e il WWF Italia chiedono l’annullamento della DGR (Delibera Giunta Regionale) n. 1868 del 16 novembre 2009, pubblicata sul BUR Marche n.113 del 27 novembre 2009, che stabilisce rilevanti modifiche ai confini dei siti di Rete Natura 2000, la rete di protezione della biodiversità dell’Unione Europea. I tagli riguarderebbero ben 12 sulle 13 ZPS (Zone Protezione Speciale) esistenti nel territorio di Pesaro e Urbino. LIPU e WWF contestano la non scientificità delle motivazioni con le quali la Regione ha ridotto i confini di alcune ZPS, considerato l’impatto negativo che tali decisioni porterebbero agli habitat e alle specie presenti in questi siti, con alterazione del valore ecologico e della coerenza della stessa Rete Natura 2000. Le associazioni sottolineano che la mancanza di dati scientifici a supporto delle nuove perimetrazioni proposte fa sì che la delibera rappresenti una violazione alle direttive comunitarie “Habitat” (92/43/CEE) e “Uccelli” (2009/147/CE), ma anche di normative italiane di recepimento come il DPR 357/1997 e smi. La delibera oggetto del ricorso al TAR, che di fatto annullava una precedente delibera di pochi giorni prima (9 novembre), la n.1825 – che su basi scientifiche aggiornava i perimetri dei siti di Rete Natura 2000 della provincia di Pesaro Urbino – rappresenta quindi un percorso normativo sul quale molti dubbi erano stati espressi in una lettera inviata solo poche settimane fa da LIPU e WWF al Presidente regionale Gian Mario Spacca. “Nella scelta e perimetrazione delle ZPS non possono essere adottati criteri economici e sociali, ma soltanto scientifici – spiega Giuliano Tallone, Presidente LIPU-BirdLife Italia – La protezione degli uccelli è infatti un’esigenza imprescindibile, così come stabilito dalla Direttiva comunitaria “Uccelli”. La riduzione dei siti di Rete Natura 2000 senza motivazioni scientifiche rappresenterebbe quindi una violazione alla Direttiva “Habitat”, come stabilito anche dalla Corte di Giustizia Europea. “Chiediamo dunque – conclude Tallone – che la Regione riveda le decisioni adottate, in coerenza con le norme fissate a livello comunitario, assicurando la salvaguardia della biodiversità e dei servizi che questa garantisce alle specie viventi, compreso l’uomo”. Per Stefano Leoni, Presidente WWF Italia “la decisione della Regione Marche sulle ZPS che abbiamo impugnato davanti al TAR oltre a violare le Direttive comunitarie è in evidente contrasto con l’impegno che il nostro Paese ha assunto a livello internazionale per contrastare in modo efficace la perdita di biodiversità a livello regionale, nazionale ed europeo. Nell’Anno Internazionale della Biodiversità chiediamo alle Marche, come alle altre Regioni e al Governo nazionale, maggiori risorse economiche per assicurare più personale qualificato, più ricerca scientifica, più monitoraggio, più vigilanza, più progetti sul campo per la conservazione e la valorizzazione sostenibile dell’immenso patrimonio naturale ricompreso oggi nella rete ecologica europea NATURA 2000”. Oltre che alla Regione Marche, il ricorso è stato notificato alla Provincia di Pesaro Urbino, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ad Arcicaccia Pesaro e Confagricoltura Marche. [UFFICIO STAMPA LIPU-BIRDLIFE ITALIA- Uff. STAMPA WWF ITALIA ]