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Pollino: associazioni dicono NO a centrale idroelettrica nel parco

Si è svolta sabato 11 giugno l’iniziativa di sensibilizzazione per ribadire in NO alla centrale idroelettrica sul Frido, sotto forma di passeggiata/presidio, nello splendido scenario del romitorio del Beato Giovanni da Caramola, a ridosso delle selvagge gole del Fiume Frido. Il presidio, organizzato da LIPU Puglia e LIPU Calabria, Italia Nostra Senisese-Pollino, Wilderness Italia e la locale associazione Gruppo Lupi San Severino ed è parte della campagna di raccolta fondi per la battaglia legale sul ricorso a tutela del fiume, delle associazioni Lipu e Italia Nostra. Era presente anche una troupe della RAI.

Si è preferito organizzare il presidio nel sito del Romitorio per evidenziare la bellezza paesaggistica e l’integrità naturalistica dell’habitat del fiume Frido, che verrebbero irrimediabilmente compromesse dalla costruzione della centrale: secondo il progetto proprio qui, nell’area del bosco ripariale è prevista la costruzione dell’edificio della centrale (in cemento armato, di dimensioni pari a 14,9m x 11 m ed una altezza di 6,23 mt) nonché una vasca di restituzione (di 2×2 m sempre in cemento).

Non parliamo poi degli sbancamenti che avverrebbero lungo le stradine sterrate interpoderali e nel sito di costruzione dell’edificio della centrale. Ne abbiamo già avuto un “assaggio” con la devastazione operata nel tratto di fiume molto più a monte, tra San Severino e Falascoso, dove si dovevano realizzare le vasche di raccolta e far passare la condotta idrica: spianamenti, sbancamenti anche di decine di metri, distruzione del bosco ripariale, occlusione del letto del fiume con i detriti di scavo.

La centrale inoltre sottrarrebbe la risorsa idrica vitale comportando un’alterazione dei cicli biologici dell’habitat fluviale, in una fase in cui l’acqua nei nostri fiumi è sempre di meno a causa della siccità e di captazioni preesistenti.

Per l’eccezionale biodiversità del sito, per il suo valore paesaggistico-ambientale, ma anche storico e religioso, quest’area dovrebbe essere tutelata al massimo grado, anche per la valenza che potrà avere come attrattiva turistica, se opportunamente pubblicizzata.

Un progetto approvato nel 2013 da Regione Basilicata, Ente Parco e comuni e che ha visto la decisa e ferma opposizione di associazioni e cittadini, che da cinque anni portano avanti questa lotta.

In conclusione la realizzazione della centrale del Frido sarà un disastro anche per il tratto di fiume delle Gole e del Romitorio del Beato Giovanni da Caramola, ricadente nel comune di Chiaromonte. Non servono tante parole, la cosa migliore per rendersi conto della follia di questo progetto è farsi una passeggiata fino al Frido, oppure osservare le foto di questo tratto di fiume ancora integro. Altro che centrale idroelettrica, le Gole della Bassa Valle del Frido meriterebbero di essere inserite in un’Area Wilderness ufficialmente istituita dai comuni interessati!

Le associazioni e i cittadini contrari a questo progetto continueranno la campagna di sensibilizzazione con altre iniziative, a supporto di una battaglia civica e di democrazia partecipata in vista della tutela dei beni comuni, del territorio e dell’ambiente.

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