PARCO GRAN SASSO, EMERGENZA CINGHIALI NEL VERSANTE REATINO
Si è tenuto ieri mattina nella sede del Parco Gran Sasso – Laga, ad Assergi, un tavolo tecnico incentrato all’emergenza cinghiali nel territorio dei due comuni reatini dell’area protetta, Amatrice ed Accumoli, oggi esposti con particolare gravità al problema, che innesca altrettanto gravi conflittualità con la presenza di attività antropiche e zootecniche. All’incontro hanno preso parte tra gli altri il Commissario Straordinario del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Arturo Diaconale, e il Direttore dell’Ente, Marcello Maranella, i rispettivi Sindaci dei due Comuni, Sergio Pirozzi e Stefano Petrucci, il Vice Presidente della Provincia di Rieti, Oreste Pastorelli, anche in veste di Assessore alle attività di caccia e pesca.
La questione dell’eccessiva presenza numerica del cinghiale nel comprensorio dei due comuni è stata affrontata in maniera esaustiva e comunque nell’alveo delle indicazioni programmatiche contenute nel Protocollo d’intesa promosso dalla Provincia di Rieti e firmato dagli Enti locali e dalle aree protette ricadenti nel territorio provinciale.
Positivo e soddisfacente per tutti i convenuti l’esito dell’incontro che, nelle parole del Commissario straordinario Diaconale «ha gettato le basi per l’adozione di un piano d’azione congiunto, utile per la risoluzione condivisa di un problema che genera conflitti, mettendo a rischio la necessaria coesione intorno alla missione di tutela incarnata dal Parco e condivisa da coloro che nel Parco vivono ed operano». Una posizione condivisa dal Vice Presidente della Provincia di Rieti, Pastorelli, il quale ha sostenuto «l’assoluta necessità che le misure concordate trovino tempestiva e concreta attuazione, a tutela degli interessi dei coltivatori, del turismo e in generale dell’economia nella splendida area reatina interessata dal Parco, nella sintesi tra tutela ambientale e sviluppo su cui tutti si sono impegnati ad operare».
Dall’incontro è emersa, tra l’altro, la proposta di un progetto sperimentale per avviare operazioni di abbattimento selettivo coordinate dentro e fuori il perimetro del Parco. Una prospettiva, questa, realizzabile in ogni caso soltanto previa autorizzazione formale da parte del competente Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare. [fonte: parco nazionale Gran Sasso]