Con l’avvio, nello scorso mese di marzo, della nuova Presidenza, il Parco della Sila ribadisce la volontà di assicurare la disponibilità di tutti gli strumenti organizzativi e normativi indispensabili per consentire lo sviluppo sostenibile del territorio.In questa direzione già la Gestione Commissariale, appena conclusa, aveva compiuto passi importanti promuovendo attività di razionalizzazione di programmi d’azione e di sistematico monitoraggio dell’andamento e del grado di attuazione degli stessi: tra gli altri si ricordano la realizzazione del Piano del Parco e l’avvio dei lavori per la redazione del relativo Regolamento (rispettivamente artt. 10 e 11, Legge quadro 394/91).Ma la strada da compiere è ancora lunga, come ha ribadito nel giorno del suo insediamento il Presidente Prof.ssa Sonia Ferrari, e si sviluppa in ambiti ancora parzialmente inesplorati nei quali decisivi risulteranno il consenso, la partecipazione attiva e la condivisione delle prospettive di sviluppo da parte dell’intera Comunità del Parco.Il nuovo Presidente ha dunque dato prova della propria fattività confermando la volontà di concludere rapidamente la redazione del Regolamento del Parco ed indicando, in occasione dell’incontro con la Comunità del Parco, nella realizzazione del Piano Pluriennale di sviluppo Economico e Sociale (art. 14 della Legge quadro 394/91) la prossima e decisiva tappa per lo sviluppo del territorio e per la promozione delle attività compatibili. In questo quadro appare interessante la ricerca svolta dal Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale (CUEIM) per conto dell’Ente Parco Nazionale della Sila, pochi mesi or sono: si tratta, in sostanza, di un lavoro che, partendo dalla analisi territoriale della realtà silana, espone un primo tentativo di configurare lo sviluppo di una strategia complessiva del Parco della Sila.Partendo da tali presupposti il documento propone alcuni “passaggi” fondamentali: la ricognizione delle attese, rivolte nei confronti del Parco, da parte dei gruppi più significativi di portatori di interesse (la collettività/Stato, i visitatori/turisti, la comunità locale/operatori economici; il confronto di tali attese con le caratteristiche proprie del parco (che ne definiscono potenziale e vocazione);-le prime ipotesi di direttrici strategiche su cui fondare l’analisi delle azioni/progetti più qualificanti da intraprendere nel prossimo futuro, valorizzando altresì le iniziative già in corso, a maggiore valore aggiunto. [parco nazionale della Sila]
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