Riprende lo scempio nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Continua la saga dei Sindaci segaioli! Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, nel Comune di Piaggine (Sa), in una delle faggete più spettacolari dell’intero Appennino meridionale si è perpetrato un rovinoso taglio ai danni di alberi plurisecolari. L’area già deturpata nel 2010, provocò l’indignazione delle Associazioni culturali e del mondo scientifico internazionale.
Oggi il danno è notevolmente più grave, e si estende su un’area maggiore. Grazie alle notizie raccolte dal Gruppo Escursionistico trekking Vallo di Diano di Giancarlo Priante sappiamo che le motoseghe sono all’opera da oltre un mese. Il taglio riguarda le particelle 46, 55, 57 e 58 del Comune di Piaggine, nelle sole particelle 55 e 57 la stima sul numero di alberi abbattuti è di circa 1000. Ulteriori tagli verranno effettuati successivamente nella particella 70.
Queste particelle ricadono nella zona B1 “Riserva Orientata”, articolo 8 delle norme di attuazione del Piano del Parco, che prevedono “tagli a prevalenti fini protettivi” (e non produttivi o distruttivi); le stesse particelle sono incluse in aree SIC e ZPS della Rete europea Natura 2000, e nel Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO.
Da sopralluoghi effettuati si nota (vedi foto), la devastazione dell’ambiente con le piste di esbosco aperte dai mezzi cingolati per poter operare nella raccolta del materiale legnoso. Operazione ancor più grave se si pensa che l’area presenta fenomeni carsici con numerose doline.
Nel 2011 un distruttivo progetto plurimilionario (costo iniziale 50 milioni di euro prelevati dalle tasche dei contribuenti italiani) ideato dall’Amministrazione Provinciale di Salerno prevede (l’iter è in avanzato stato di approvazione) in tutta l’area del Monte Cervati nel Comune di Piaggine un gigantesco Comprensorio dedicato al turismo invernale di massa su un’area di 5 milioni di mq e 430.000 mq di area sciabile con la
realizzazione di strade, impianti di risalita (ovovie, seggiovie, sciovie), parcheggi per 30.000 mq, 15 nuoviedifici per l’accoglienza turistica e anche il contentino (per gli appassionati della natura!) di sentieri idonei alla pratica della mountain bike.
Purtroppo questo è solo l’ultimo attentato di una lunga serie di atti contro l’integrità del territorio del Parco Nazionale del Cilento, che a nostro avviso non rispetta più i parametri che consentono ad un Ente e ad un Territorio di rientrare nel prestigioso Elenco dei Siti UNESCO. Sono all’ordine del giorno frane, smottamenti, esondazioni e allagamenti, in una parola il Dissesto idrogeologico diffuso sull’intero territorio, in questi giorni ricade il cinquantenario della tragedia del Vajont, che evidentemente nulla ha insegnato alla Classe politica e agli Amministratori.
Invieremo un dettagliato Dossier su quanto avviene informando la sede europea dell’UNESCO e chiedendo che si pronunci su una eventuale esclusione del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni dal’elenco dei Siti UNESCO. Nella drammatica situazione economica e sociale che attraversa l’Italia, Amministrazioni pubbliche miopi (dal Governo centrale al più piccolo Comune di montagna), senza prospettive e cultura, distruggono il capitale a loro consegnato dalle generazioni precedenti, per coprire gli sperperi da loro stessi provocati, lasciando così alle generazioni future un’unica alternativa: emigrare.
Per i Lupi dell’Appennino
Achille Cristiani – I Lupi dell’Appennino
e-mail: ilupidellappennino@gmail.com