PARCO APPENNINO LUCANO, IL COMMISSARIO INCONTRA GLI AGRICOLTORI
I tanti problemi del mondo dell’agricoltura approdano sul tavolo dell’Ente Parco dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese. Nei giorni scorsi, il Commissario Domenico Totaro, ha incontrato, presso la sede dell’Ente, le Organizzazioni agricole Coldiretti e Confagricoltura per uno scambio reciproco di idee e progetti per il territorio. Nell’accogliere gli ospiti, il Commissario ha chiesto di conoscere quali fossero le priorità e le aspettative della categoria. Ad intervenire per primo è stato Giuseppe Brillante, Direttore di Coldiretti, che ha messo subito in evidenza come uno dei tratti caratteristici di questo Parco sia la ruralità, data da una rilevante presenza di imprenditori agricoli dediti a colture di elevato valore territoriale insieme ad un patrimonio zootecnico di grande rilievo numerico e di qualità. Spiccano le produzioni agricole tipiche, espressioni della disitintività del territorio già riconosciute con marchi di origine comunitari e nazionali, circostanza che ha fatto richiedere a Brillante la creazione di un paniere di produzioni agroalimentari tipiche promosse e valorizzate dal marchio del Parco, sotto la cui insegna presentare tutte le tipicità prodotte nell’area protetta. Questo aiuterebbe a guardare al Parco non come limite, ha sottolineato l’esponente della Coldiretti, ma come opportunità nel momento in cui viene riconosciuto in termini di valore la multifunzionalità dell’impresa agricola. L’azione di tutela e conservazione dell’ambiente naturale svolto da sempre dagli agricoltori è un’attività che va riconosciuta dall’Ente Parco attraverso la formulazione di adeguati contratti territoriali riguardanti la cura e la manutenzione del territorio dell’area protetta che il coltivatore conduce insieme ai propri campi coltivati. Un modello , ha sottolineato Brillante, che già funziona bene in altri Paesi europei. Sul marchio per i prodotti del Parco ha mostrato convergenza anche Pierpaolo Magaldi, Vicepresidente Provinciale di Confagricoltura, che ha espresso gratitudine al Commissario per il segnale di democrazia partecipata che viene dalla sua disponibilità alla collaborazione con i soggetti del territorio. Riguardo al tema, però, ha mostrato non poche perplessità circa le aree interessate all’operazione marchio per il Parco. Buona parte dei terreni coltivati, ha sottolineato infatti, ricadono fuori dal suo perimetro, cosa che creerebbe una inspiegabile disparità tra colture interne ed esterne. Altro punto di criticità, a suo avviso, riguarda la questione dei danni da fauna all’interno del Parco, i cui vincoli vengono visti da molti come limitazione per l’esercizio delle proprie attività. Da parte sua il Commissario ha espresso disponibilità ad incontri periodici con le categorie per dare vita ad una programmazione partecipata delle attività del Parco. Alcune delle emergenze, ha spiegato Totaro ai presenti, sono già in agenda. La questione dei terreni contigui al Parco è oggetto di riflessione per la creazione di un’area pre-parco, mentre è già al vaglio la questione dei danni da fauna che tormentano gli agricoltori. [Fonte: Parco ALVAL]