Parchi custodi del patrimonio bio-naturalistico del Sud Italia
Si è inaugurato ieri la sesta edizione del «Festival della Ruralità» del Parco dell’Alta Murgia. Presso la masseria «Cimadomo» in contrada «San Magno» a Corato si svolgeranno durante tre giornate gli incontri sul cibo, laboratori esperienziali, itinerari, show cooking, degustazioni, mostre e concerti.
«I prodotti identitari dei 15 Comuni del Parco saranno al centro del Festival – ha esordito il presidente del Parco dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini – e attraverso essi i visitatori potranno conoscere storie, paesaggi, saperi e valori millenari, custoditi in una grande varietà di eccellenze». All’inaugurazione del Festival, tra gli altri ospiti anche il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro.
L’area protetta – ha dichiarato il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro – nasce per custodire, tutelare e proteggere il patrimonio bio-naturalistico, le specificità di biodiversità vegetale e animale e non solo per conservare, ma anche per fare ricerca scientifica con la tipicità, e l’eccellenza agroalimentare italiana che vede i parchi naturali i contenitori naturali per eccellenza. La parte meridionale del Paese è caratterizzata da un numero consistente di aree protette, a cominciare dalla Campania che vede Vesuvio e Cilento con due parchi regionali in mezzo che si collegano idealmente e geograficamente con i parchi della Calabria, Aspromonte, Sila e Pollino, con quest’ultimo che abbraccia due regioni, Calabria e Basilicata, dove a sua volta c’è il parco nazionale dell’Appennino Lucano che è vicino all’Alta Murgia e poco più a nord c’è il Parco Nazionale del Gargano.