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P.N. Alta Murgia autorizza una ricerca sulla diffusione della cimice asiatica

La ricerca verrà effettuata dalla cattedra di Entomologia Generale ed Applicata del Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti(DiSSPA) dell’Università di Bari, che ha richiesto I’autorizzazione ad avviare attività di monitoraggio e prelievo di campioni biologici all’interno dell’area protetta nell’ambito di una ricerca relativa all’insetto Halyomorpha halys, cimice asiatica ed altri pentatomidi finalizzata alla stesura di una tesi di dottorato.

La cimice asiatica è altamente riesce ad alimentarsi su oltre 300 specie vegetali, sia spontanee che coltivate, con predilezione per le specie erbacee. Il danno principale, provocato dalle cimici asiatiche e verdi, sulle colture agrarie è dovuto all’azione trofica dell’insetto esercitata sia nelle fasi giovanili che nella fase adulta.

Per alimentarsi pratica, mediante l’apparato boccale, delle punture per la suzione della linfa; la saliva determina reazioni biochimiche che provocano la successiva necrosi dei tessuti vegetali. Nei frutti colpiti si osservano anche gravi deformazioni e degli indurimenti in corrispondenza della puntura.

Spesso si rilevano anche dei danni indiretti dovuti alle deiezioni della cimice che imbrattano i frutti e possono dar luogo alla formazione di fumaggini. Nel complesso si ha quindi un deprezzamento della produzione o una perdita totale dei requisiti di commercializzazione con danni anche al patrimonio floristico naturale dei territori dove è presente . [Fonte:Notiziedaiparchi]

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