On line il rischio PFAS nel ciclo dell’acqua in Europa e in Italia
Il quotidiano francese “Le Monde” ha pubblicato la mappa europea della con taminazione da Pfas nell’ambito del progetto “Forever pollution”. Tra le regioni maggiormente esposte al rischio contaminazione in Italia, quelle del nord Est, il Piemonte, la Toscana e al Sud la Basilicata.
I Pfas (acronimo inglese di Per- Fluorinated Alkylated Substances) sono sostanze che contengono almeno un atomo di carbonio com- pletamente fluorurato e comprende una famiglia che raggruppa decine di composti.
Queste sostanze perfluoroalchiliche vengono utilizzate per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti ma anche per la produzione di pellicole, fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa. Utilizzato inoltre nell’industria chimica e presso impianti di idrocarburi e smaltimento dei loro reflui. Possono essere presenti in pitture e vernici, farmaci e presidi medici.
È noto il caso della Regione Veneto con l’esposizione della po polazione ad acque e cibi contaminati; infatti i Pfas, se non ben monitorati durante i processi di lavo- razione industriale, hanno la capa- cità di filtrare nelle acque sotterra- nee e di accumularsi nelle piante, incrementando il rischio di ingresso nella catena alimentare dove gli acidi tendono ad essere assorbiti dal sangue con conseguenze che sono tuttora oggetto di numerosi studi scientifici per il loro impatto sulla salute.
Come riportato nel report, ognuno di questi siti è stato esaminato per controllare la presenza di Pfas nell’acqua, nel suolo o negli organismi viventi da team di scienziati ed agenzie ambientali in un arco temporale compreso tra il 2003 – 2023.