Ola, No alla messa in produzione di pozzi petroliferi nel Parco Appennino Lucano
La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) ha chiesto al Ministro dell’Ambiente, On. Stefania Prestigiacomo, e al Commissario del Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, Ing. Domenico Totaro, di esprimere parere negativo per la messa in produzione dei pozzi denominati “Cerro Falcone n.3” e “Cerro Falcone n.4”, con la conseguente loro delocalizzazione al di fuori dell’area Parco. La messa in produzione dei due pozzi petroliferi avviene, infatti, nel perimetro del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, situati nel Comune di Calvello. Un’area questa in cui vige il “divieto di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi, nonché di attività petrolifere” ai sensi dell’art. 3, lettera “n” del DPR 8 Dicembre 2007. Nella nota inviata al Ministro dell’Ambiente ed al Commissario del Parco Nazionale, la OLA ha evidenziato come l’attività petrolifera avvenga in aree densamente boscate in cui sono presenti specie floro-faunistiche tutelate dall’Unione Europea con importanti complessi sorgentizi vulnerabili, SIC/ZPS del parco, messi a rischio dall’attività petrolifera, così come confermano diversi casi di inquinamento da idrocarburi già verificatisi nel territorio dell’area protetta. Nel richiedere alla Direzione del Servizio Protezione della Natura la verifica dell’iter di autorizzazione attuato dagli Uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, la OLA ha chiesto la sospensione dell’efficacia dell’autorizzazione regionale fortemente viziata – sempre secondo la nostra Organizzazione – per il fatto che non è stato preliminarmente richiesto il parere obbligatorio dell’Ente Parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e/o quello del Ministero dell’Ambiente e che la Regione richiama in modo improprio i contenuti dell’Intesa istituzionale in materia petrolifera, che non contempla in modo specifico la messa in produzione dei due pozzi petroliferi.