NO ALLA CENTRALE DEL MERCURE, TRA AVVOCATURA ED ENTE PARCO, ENEL IN STATO CONFUSIONALE
La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – esprime viva soddisfazione per la decisione assunta dal Consiglio direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Pollino (anche se con ingiustificabili defezioni ) di far proprio il parere reso dall’Avvocatura dello Stato, in merito alla riattivazione della centrale del Mercure, e sospendere gli effetti del parere favorevole del 28 luglio 2009. A questo punto, ci auguriamo che la Direzione del Parco, affidata al neo-eletto Annibale Formica, al quale il Consiglio ha demandato, per l’effetto, l’adozione degli atti connessi e conseguenti, avalli senza indugio la decisione adottata dal direttivo, mettendo fine – speriamo definitivamente – all’intera vicenda. Il giudizio espresso dall’Avvocatura dello Stato ha dato ragione alle tesi dei cittadini, della nostra Organizzazione e a quelle di tante associazioni e comitati territoriali da sempre contrari, riguardo ad una delle motivazioni alla base dell’insostenibilità ambientale della centrale del Mercure rappresentata, appunto, dai tagli forestali che sedicenti società collegate, con molta probabilità ad Enel SpA, stavano per effettuare grazie ad accordi stipulati con i Comuni del Parco del Pollino. Enel SpA, che a nostro modesto parere, esce alquanto malconcia dalla vicenda, oltre che in uno stato confusionale, tanto da dichiarare alla stampa – in merito alle nostre considerazioni sul giudizio dell’Avvocatura dello Stato – di essere “meravigliata che la OLA, invece ne conosca e ne pubblichi in anteprima il contenuto”. Ai vertici di Enel SpA, la OLA ricorda di aver appreso del parere dato dall’Avvocatura dello Stato da un articolo pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 10 ottobre 2009, forse sfuggito ai responsabili comunicazione di Enel SpA, evidentemente impegnati a svolgere altre funzioni altrove. Inoltre, ci preme sottolineare come la nostra azione e quella di altre associazioni di cittadini, sia sempre stata condotta attraverso forme civili e democratiche di sensibilizzazione e di non aver mai esercitato alcuna pressione su “Enti ed Istituzioni” – così come invece scrive Enel SpA, tanto da condizionare il giudizio “imparziale” degli stessi, in seguito a “forme di occupazione”. Con questa presa di posizione Enel SpA dimostra di non avere alcuna fiducia nei confronti di quegli Enti ed Istituzioni lucane e calabresi, che seppur in ritardo, hanno deciso di ritornare sulle loro posizioni e che ci auguriamo cambino definitivamente il loro approccio su questioni delicate e sensibili di cui i cittadini hanno preso coscienza. [fonte: OLA – Organizzazione Lucana Ambientalista]