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Molentargius, rimuovere il basamento Terna SpA

zona-umida-in-franciaTra il 2007 e il 2010 è stata compiuta un’operazione altamente meritoria nell’area della zona umida di Molentargius: la rimozione (con fondi pubblici) della linea aerea ad alta tensione (150 kv) gestita da Terna s.p.a. che attraversava lo  Stagno di Molentargius e causava ogni anno il decesso per folgorazione di decine e decine di esemplari appartenenti a specie di avifauna protetta. Secondo i dati Terna s.p.a., ben 12 km. di linea elettrica (48 km. di conduttore + 12 km. di linea di guardia), 76.530 kg. di rottami metallici (alluminio-acciaio dei conduttori), 188.000 kg. di acciaio (tralicci), 340 tonnellate di calcestruzzo (basamenti).

Trattandosi di area classificata S.I.C. e Z.P.S., le disposizioni attuative dell’operazione (tempistica, modalità esecutive, mitigazioni, ecc.) vennero emanate con prescrizioni vincolanti dal Servizio regionale valutazione impatti (determinazione Servizio regionale S.A.V.I. n. 2645/730 dell’8 agosto 2008) al termine della prescritta procedura di valutazione di incidenza.

Fra tali prescrizioni vi era la completa rimozione (taglio tipo “E”) del basamento n. 41, del quale – invece – secondo segnalazioni ricevute, è rimasto gran parte (25 tonnellate) della fondazione sotto il pelo dell’acqua. Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno, quindi, inoltrato (19 giugno 2012) una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti per comprendere se tale mancato rispetto delle prescrizioni in sede di valutazione di incidenza possa comportare problemi ambientali, in particolare relativi all’avifauna protetta.

Interessati la Commissione europea, il Ministero dell’ambiente, la Presidenza della regione autonoma della Sardegna, il Servizio regionale valutazione impatti, il Comune di Cagliari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, il Consorzio di gestione del parco naturale regionale “Molentargius – Saline” e, per opportuna informazione, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari. L’area protetta – e gli ultimi avvenimenti, anche incendiari, purtoppo ne sono l’ennesimo segnale – è tanto importante quanto gestita male, molto male.  Sarebbe ora proprio di voltare pagina. Fonte: Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra]

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