LIPU, 10 COPPIE DI AQUILE REALI CENSITE NELLA CATENA DEL LAGORAI (TN)
La ricerca, avviata nel giugno scorso, fornirà dati scientifici sulla nidificazione della specie e sui fattori di rischio presenti nell’area. Dieci coppie di Aquila reale, pari al 2% dell’intera popolazione italiana, sono state censite dall’inizio di giugno nella catena montuosa del Lagorai, in provincia di Trento, una delle aree più wilderness delle Alpi. La ricerca, avviata con il coinvolgimento del Museo Tridentino di Scienze Naturali, la prima importante tappa del progetto Un nuovo volo messo a punto lo scorso febbraio dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e Norda Spa, una delle principali realtà nel settore delle acque minerali, finalizzato alla tutela dell’Aquila reale in Italia e agli ambienti ideali che possono ospitare il grande rapace.
La catena alpina del Lagorai – una vasta area montuosa, tra le meno antropizzate dell’intero arco alpino, compresa tra la Val di Fiemme, il Parco Naturale di Paneveggio (S.Martino di Castrozza) e, a Sud, la Val Sugana – un’area straordinariamente ricca di biodiversità, con specie di uccelli importanti e rari quali la Coturnice, il Gallo forcello, il Gallo cedrone, la Pernice bianca, il Picchio tridattilo, il Picchio cenerino. Tra i rapaci nidificanti, oltre l’Aquila reale, troviamo l’Astore, o Sparviere, il Gheppio, il Pellegrino (nelle zone più esterne) e il Falco pecchiaiolo. A completare la ricchezza delle specie di uccelli troviamo il Francolino di monte, che popola i boschi della catena. Avviata a giugno 2009, la ricerca sul Lagorai durerà un anno e vede impegnati gli esperti del gruppo di ricerca Zoologia dei vertebrati del Museo Tridentino di Scienze Naturali in coordinamento con la LIPU. Già nel monitoraggio estivo di quest’anno che prevede l’analisi delle caratteristiche ambientali e dei possibili fattori di minaccia mediante l¡¯uso di modalità informatiche di interpretazione dei dati cartografici (GIS). Le ricerche di campo hanno permesso di censire otto-dieci territori di coppie di Aquila reale, pari al 2% del totale nazionale, a conferma di un’importante presenza della specie nell’area, registrando un lieve aumento (due nuove coppie) rispetto ai dati disponibili dall’ultimo censimento conclusosi 15 anni fa. Tra i fattori che possono spiegare l’incremento del rapace, l’accresciuta presenza della marmotta, la preda principale dell’Aquila sul Lagorai, nel periodo estivo. Oltre alla presenza dell’Aquila reale, sono oggetto di studio di tutto il progetto LIPU-Norda anche i motivi di rischio che incombono sulla sopravvivenza di questa specie: fattori, nel Lagorai, da una parte legati al progressivo abbandono della pastorizia, che determina una riforestazione naturale delle praterie che l’Aquila reale utilizza per la caccia, dall’altro fattori legati ad attività quali il disturbo portato dall’uomo ai nidi, costituito da pratiche sportive e dalla caccia fotografica. A livello complessivo, il progetto LIPU-Norda passerà inoltre all’individuazione delle aree di maggior valore ecologico dove vive e si riproduce la specie. Il Lagorai forma un vasto ambiente costituito da grandi foreste di conifere (Pino cembro, Abete rosso e Larice), praterie montane d’alta quota e pareti rocciose. La catena rientra all’interno di un’Area importante per gli uccelli (IBA, ossia Important Bird Areas) estesa su 50mila ettari. E’ una delle 172 aree italiane di grande rilievo per la sosta e la nidificazione degli uccelli selvatici. Il territorio del Lagorai in parte incluso, come Zona di protezione Speciale (ZPS), all’interno della Rete Natura 2000, la rete di protezione della biodiversità realizzata dall’Unione Europea, che ospita specie animali e vegetali da tutelare. “Lo sviluppo del progetto Il Nuovo Volo e l’importante attività che LIPU sta svolgendo nell’area del Lagorai – afferma Carlo Pessina, Amministratore Delegato Norda SpA – ribadisce la validità di questa iniziativa, che siamo orgogliosi di aver voluto e che sosteniamo concretamente. Il progetto testimonia della sempre maggiore attenzione di Norda per iniziative che hanno una positiva ricaduta sull’ambiente, sul quale la nostra azienda da sempre molto attenta. Proprio per questo la collaborazione con LIPU, pur essendo iniziata da pochi mesi, si sta consolidando rapidamente con un vero e proprio feeling, che nasce dall’essere accomunati da una visione ecosostenibile del nostro pianeta e delle zone montane in particolare”. “Lo studio che stiamo effettuando al Lagorai la prima delle importanti tappe previste dal progetto con Norda – aggiunge Elena D’Andrea, Direttore Generale LIPU ¨ Abbiamo iniziato a identificare qui, in questa splendida area selvaggia delle nostre Alpi, i fattori che minacciano l’Aquila reale, con il chiaro obiettivo, una volta completato lo studio a livello nazionale, di contribuire a salvaguardare questa bellissima e fondamentale specie. Il territorio montano, di cui l’Aquila un fortissimo simbolo, ha in sè una delicatezza e una ricchezza di biodiversità che vanno protette e valorizzate, sia dal punto di vista ambientale, che culturale”. “I dati che abbiamo raccolto – afferma Paolo Pedrini, del Museo Tridentino di Scienze Naturali ci parlano di nidi censiti posizionati tra i quattro e i sette chilometri l’uno dall’altro, dunque di una distribuzione ottimale dell’area del Lagorai per questa importante specie, che sappiamo essere all’apice della catena alimentare”. L’obiettivo anche quello di mettere a punto una metodologia comune di monitoraggio da applicare nelle IBA (Important Bird Areas) dell’arco alpino che vedono la presenza dell’Aquila reale, da estendere alle aree appenniniche oggetto dello studio LIPU-Norda. [Fonte: LIPU]