“Condivido le preoccupazioni del Presidente del Wwf Basilicata, Mazzilli, circa la ineguatezza delle proposte presentate da parlamentari di centrodestra, che agitano la questione caccia con chiari intendimenti strumentali e propagandistici, e anzi aggiungo che, alcune di dette modifiche, per la Basilicata sono particolarmente deleterie”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Alfonso D’Amato, presidente dell’Arci caccia Basilicata. “Una di queste, infatti – aggiunge D’Amato – prevede la libera circolazione su tutto il territorio nazionale per la caccia alle specie migratrici, che per la Basilicata vuol dire essere invasi da centinaia di migliaia di cacciatori provenienti da tutt’Italia, essendo la Regione in cui molte specie selvatiche migratrici svernano. Se si considera, inoltre, che la Basilicata è stretta fra la Puglia e la Campania, nelle cui regioni il numero dei cacciatori è di oltre un centinaio di migliaia che, non avendo territorio vocato, si riverseranno costantemente sul nostro, è facile immaginare le disastrose conseguenze. Oggi la L.157/92 e la L.R. 2/95 prevedono che le presenze sul territorio e il prelievo venatorio siano controllate e gestite dai Comitati di Gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC), che, non a caso, sono costituiti da cacciatori, agricoltori, ambientalisti ed enti locali e chi vuole accedere per la caccia sul nostro territorio deve innanzitutto inoltrare nei tempi stabiliti una domanda con una serie di documenti e, solo se ammessi, devono versare una quota, di non poco conto, con la quale i Comitati degli ATC possono fare la gestione concreta del territorio di loro competenza. Gestione che comincia a dare i suoi frutti, che ha visto crescere sul territorio una serie di aziende faunistiche, centri di produzione selvaggina da ripopolamento, incentivi agli agricoltori per la non bruciatura delle stoppie, ripristini faunistici e ricostituzione di habitat naturali”. D’Amato annuncia che “nell’immediato organizzeremo un convegno/dibattito proprio su questo argomento a cui inviteremo tutti i parlamentari lucani, i cacciatori e le associazioni degli agricoltori e degli ambientalisti. Farebbe bene, invece, il Governo Berlusconi a restituire alle Regioni i soldi derivanti dalla tassa di concessione governativa con i quali si potranno avviare e incrementare progetti di tutela e conservazione faunistica e ambientale”.
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