La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) ha appreso attraverso una notizia Ansa del 20 maggio 2011 – pubblicata e poi cancellata, ma egualmente riportata stamane da alcuni organi di stampa – che la Provincia di Matera avrebbe affidato in gestione, per cinque anni, la Riserva naturale regionale Bosco Pantano di Policoro alla Lega Navale di Policoro. Alla luce di questa improvvisa e repentina cancellazione, forse indotta da qualcuno o da qualcosa, chiediamo al presidente Franco Stella di voler chiarire la vera intenzione della Provincia di Matera per la gestione delle Aree protette Provinciali ed in particolare sul ruolo che egli intende attribuire alla Lega Navale.
Non si tratta forse della stessa associazione che aveva proposto attracchi turistici per le barche a vela nell’Oasi di San Giuliano, suscitando la levata di scudi di tutte le associazioni materane? Con questa nuova sortita la Lega Navale passa dunque dal lago San Giuliano al mare di Policoro? Dopo i porti Marinagri e Argonauti, ci chiediamo, se qualcuno pensa di realizzare un porto anche alla foce del Sinni per aumentare ancor di più i fenomeni erosivi? Nel frattempo, gli uffici regionali hanno fatto letteralmente sparire dalle cartografie ufficiali del SIC (Sito Importanza Comunitaria) “Bosco Pantano di Policoro Foce del Fiume Sinni”, proprio la parte della foce del Sinni, forse giustificandola con l’erosione costiera (vedi cartina in basso). E’ anche questo un caso? Abbiamo il fondato sospetto che per realizzare il terzo porto turistico sullo Jonio alla foce del Sinni e all’interno della Riserva naturale regionale Bosco Pantano di Policoro-Foce Fiume Sinni, qualcuno cerchi di forzare la mano al punto di cancellare parti della riserva naturale ed affiancare soggetti sicuramente inidonei nella gestione delle attività anche per fini statutari.
Forse siamo in presenza della stessa mano che in passato, con un pennarello troppo grosso, tracciò in modo indefinibile i confini della Riserva del Bosco Pantano, consentendo la possibilità di un facile ricorso al TAR da parte dei proprietari privati di parte del bosco. I quali ottennero in tal modo la cancellazione dell’area protetta. Vorremmo su queste affermazioni essere smentiti.
Nella stessa notizia poi cancellata dall’Ansa, il presidente Stella comunicava “un sostegno allo start up di quello che riteniamo un progetto strategico all’interno del sistema Riserve che, con la recente istituzione della Riserva dei Calanchi, va definendosi come realtà naturalistica di inestimabile valore sul piano ambientale e turistico”. Ma non è che ci ritroveremmo la Lega Navale anche nei Calanchi di Montalbano Jonico, magari lautamente finanziata dalla Provincia di Matera? Il presidente Stella, auspichiamo, voglia chiarire il “giallo delle sue aree verdi”