Incredulità, sdegno, rabbia: queste le parole che d’impulso partono dal cuore e dalla mente a guardare le foto dei droni che inquadrano impietosamente quel costone demolito, uno degli angoli più suggestivi della strada tra Palinuro e Marina di Camerota.
Non possiamo credere che un progetto di sicurezza possa raggiungere simili impatti ambientali e paesaggistici. Se mettere in sicurezza la strada del Mingardo significa asportare le rocce, allora dobbiamo fermarci. Italia Nostra procederà a richiedere gli atti delle autorizzazioni paesaggistiche, ambientali e territoriali rilasciate a questo intervento di sicurezza che si sta realizzando nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in zona ambientale di interesse comunitario [SIC “Pareti rocciose di Cala del Cefalo” (Cod.IT8050038)], nonché area sottoposta a vincolo paesaggistico.
Vogliamo capire se sono state rispettate tutte le procedure e le regole, se non erano percorribili altre soluzioni meno impattanti, quali erano i rischi conclamati, e se sono previste altre demolizioni.
Non vorremo che in nome di una strada sicura si arrivi a cancellare un tratto del Cilento, un costone di falesia, dove nasce la Primula palinuri Petagna, simbolo del Parco, altrimenti meglio tracciare un’altra strada.
Arch. Teresa Rotella, Presidente sezione Cilento-Lucano di Italia Nostra
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