Il progetto espositivo globale prevede la realizzazione di un’intera ala espositiva secondo piano dello stesso palazzo, come sede museale definitiva delle collezioni, e sarà completato entro il 2024. Le Collezioni ISPRA, un patrimonio di oltre 150.000 fossili, animali e vegetali, campioni di rocce e minerali, rilievi geologici, strumentazioni scientifiche, busti, ritratti e cimeli, che costituiscono una documentazione unica della storia geologica del nostro paese, saranno finalmente restituite alla pubblica fruizione.
Negli ultimi quindici anni, nonostante la chiusura al pubblico, l’ISPRA ha proseguito nell’azione di conservazione e valorizzazione dei diversi materiali in cui si articolano le sue collezioni attraverso un’estesa azione di recupero, catalogazione, digitalizzazione e divulgazione, perseguendo la loro rinascita attraverso l’esposizione al pubblico. Il reperto, non più solo oggetto di esposizione fisica, potrà divenire nuovamente il fulcro per attività di ricerca sul territorio da cui esso proviene, sull’ambiente in cui si è formato, sull’uso e sul significato che ha assunto nel corso del tempo.
Nel Salone delle Scienze – grazie a un nuovo progetto di illuminazione museografica – sarà anche visibile la tarsia marmorea che Mario Tozzi realizzò all’inizio degli anni Quaranta nel contesto del programma decorativo del Palazzo delle Scienze, progettato per ospitare la mostra scientifica dell’Esposizione Universale di Roma del 1942.
In occasione della giornata inaugurale della Mostra, potranno essere seguite, a partire dalle ore 14.00, le visite guidate, le presentazioni e le rappresentazioni di tre artiste contemporanee, Adriana Bustos, Marzia Migliora e Otonong Nkanga.[Fonte:ISPRA]