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Il parco nazionale Appennino Lucano da oltre due anni è senza presidente

E’ dal 24 Agosto 2017 che il parco nazionale dell’Appennino lucano attende la nomina del nuovo presidente da parte del Ministro dell’Ambiente. In questa data è scaduto, infatti, il mandato dell’ex presidente, Domenico Totaro. Per l’area protetta, istituita nel 2007, estesa su quasi 69 mila ettari ricchi di biodiversità e che comprende 29 comuni, la presenza degli organi di gestione sarebbe ancora condizionata dalla difficile convivenza tra parco e petrolio. Dopo aver azzerato i vertici del parco nel dicembre 2018 per “irregolarità e carenze” rilevate dai servizi ispettivi ministeriali, il ministro Sergio Costa ha nominato in qualità di commissario, con proprio decreto, l’ex generale Achille Palma. Dopo solo due mesi di mandato, Palma ha rassegnato a febbraio scorso le proprie dimissioni. A marzo Costa ha nominato Domenico Priore “sub commissario” del parco, mentre a giugno si è insediata la Comunità del Parco eleggendo in qualità di presidente il sindaco di Sarconi, Cesare Marte. Sulla nomina del neo presidente dell’Ente parco, invece, i ritardi accumulati deriverebbero dai veti della Giunta Regionale di Basilicata, che non avrebbe ancora sciolto le riserve sul nominativo proposto dal ministro, sul quale circolano solo indiscrezioni. Proseguono intanto in queste settimane le trattative tra Regione Basilicata e compagnie petrolifere sul rinnovo e variazione del programma dei lavori nell’area della concessione petrolifera Val d’Agri, che insiste – lo ricordiamo – nell’area parco e nell’immediato suo perimetro. 

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