Il parco dell’Appennino Lucano blocchi i pozzi petroliferi nell’area protetta
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, chiede all’Ente Parco Appennino lucano di revocare con urgenza il nulla osta del Parco dell’Appennino Lucano rilasciato all’ENI con deliberazione n.65 del 20/9/2012 per i lavori di realizzazione della “strada di accesso alla futura area pozzi Caldarosa 2/3 da realizzarsi nel comune di Calvello”. Il nulla osta del parco, non solo ricade in un’area di grande valenza del parco nazionale – fa rilevare la Ola – ma è stata oggetto di revoca da parte degli uffici regionali disposta in autotutela con analoga determinazione dirigenziale regionale.
La Ola e l’Associazione “Articolo 9″ sono infatti intervenuti presso il Ministero dell’Ambiente per le palesi incongruenze sull’operato degli enti di salvaguardia del territorio nell’autorizzare opere e pozzi petroliferi che incidono sull’area protetta, in contrasto con le vocazioni naturalistiche ed ambientali preesistenti.
Sui pozzi Caldarosa 2/3 – evidenzia la Ola – sono già stati interessati anche gli organismi comunitari competenti, per scongiurare danni irreversibili nelle aree di grande interesse paesaggistico-ambientale ove sono presenti acquiferi facenti parte del sistema europeo dei bacini idrici e di Protezione della Rete Natura 2000.