Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi premiato per l’efficienza nella gestione
In questi giorni il Parlamento sta discutendo la ripartizione degli stanziamenti 2009 a favore delle Amministrazioni e dei progetti che si occupano di difesa della natura.Ai Parchi Nazionali, alle Riserve Naturali dello Stato e alle attività previste dalle Convenzioni internazionali per la tutela della natura (quella di Rio sulla biodiversità, quella di Bonn per la tutela delle specie migratorie e la CITES, che impedisce il commercio internazionale di flora e fauna in via di estinzione) sono destinati poco più di 56 milioni di euro.Rispetto al 2008 (stanziamento di quasi 64 milioni di euro), le risorse sono state ridotte di oltre 7,5 milioni di euro (pari a quasi il 12% del totale).Ai 23 Parchi Nazionali lo Stato destinerà, nel 2009, meno di 52 milioni di euro: quanto il costo di un chilometro della variante di valico Bologna – Firenze. Alle 23 “perle” del Bel Paese, che includono i borghi a picco sul mare delle Cinque Terre, gli stambecchi del Gran Paradiso, le foreste della Sila, le scogliere del Gargano, le vette delle Dolomiti Bellunesi, i ghiacciai dello Stelvio, il mare della Maddalena e dell’Asinara, gli orsi d’Abruzzo (e molto altro) si destinano gli stessi soldi di 1.000 metri di asfalto. Tutto si potrà dire dei Parchi Nazionali, ma non che siano una spesa rilevante per lo Stato. A ciascun Parco Nazionale viene assegnata una quota fissa (destinata a coprire le spese per il personale, l’attività di sorveglianza compiuta dal Corpo Forestale dello Stato, le spese postali, le bollette, le manutenzioni ordinarie, gli indennizzi per i danni da fauna selvatica) e una quota variabile. I costi fissi per il funzionamento dei Parchi Nazionali ammontano a meno di 39 milioni di euro. Gli altri 11,5 milioni sono ripartiti in base a tre criteri: la complessità territoriale, quella amministrativa e l’efficienza nella gestione. La prima è valutata in base alla superficie e alle caratteristiche geografiche del territorio. La seconda è “misurata” da parametri quali il numero dei Comuni inclusi in tutto o in parte nel Parco e il numero di abitanti all’interno dei confini. L’efficienza di gestione è valutata in base alla presenza degli strumenti di pianificazione, al conseguimento della registrazione ambientale europea EMAS e alla capacità di spesa degli enti di gestione. Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi è “perdente” in termini di superficie (limitata rispetto a quella di molti altri parchi) e di numero di residenti (all’interno dei confini vivono meno di 90 persone). Il nostro Parco è però vincente in termini di efficienza nella gestione: ha i piani approvati e vigenti, è registrato EMAS, spende bene e in fretta i fondi che lo Stato gli affida. Le giacenze di tesoreria del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, a marzo 2009, sono le più basse di tutti i Parchi Nazionali italiani, con 412.000 euro (a fronte di una media nazionale di quasi 5 milioni di euro di residui a Parco, con punte che superano i 13 milioni). Nel 2008 il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi ha ridotto le proprie giacenze di cassa dell’86,25%, effettuando spese per 4.692.169 euro. Questi fondi sono stati utilizzati per realizzare il centro di educazione ambientale “La Santina” in Val Canzoi; l’area di Pian Falcina in Val del Mis; il centro culturale “Piero Rossi” a Belluno; il giardino botanico “Campanula morettiana” in Val Brenton. Sempre nel 2008 sono stati organizzati gli eventi per celebrare i 15 anni del Parco, inclusa la conferenza internazionale “Parchi per una sola terra” e sono stati conclusi numerosi progetti di ricerca scientifica. Va inoltre sottolineato che molti di questi progetti sono stati realizzati utilizzando anche fondi diversi da quelli ministeriali, che il Parco si è procurato autonomamente grazie a finanziamenti dell’Unione Europea o di organismi privati, come ad esempio la Fondazione Cariverona, che sponsorizza tutte le attività di ricerca faunistica e le iniziative di educazione ambientale nelle scuole. Grazie a questi risultati il Parco riceverà quest’anno un finanziamento di 1.261.777 euro. Nel 2008 il contributo era stato di 1.406.320 euro, con una riduzione pari al 10,3% (inferiore dunque al “taglio medio” nazionale di spesa, pari all’11,8%). L’augurio per il futuro è che i buoni risultati raggiunti dal Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi (e da molti altri Parchi Nazionali) abbiano il riconoscimento che meritano, che non si limiti solo ad un “minor taglio” nei finanziamenti rispetto ad enti meno virtuosi ma, al contrario, si traduca in un aumento dei fondi o, almeno, in un mantenimento degli stanziamenti assegnati negli anni precedenti. I tesori naturalistici e paesaggistici del Bel Paese valgono un po’ di più di un chilometro di asfalto. Il Presidente del Parco, Guido De Zordo, ha espresso soddisfazione per l’efficienza dimostrata dall’Ente Parco e ha chiesto un incontro al Ministro Prestigiacomo, per illustrare i risultati raggiunti dalle Dolomiti Bellunesi e discutere delle prospettive per il futuro di questa area protetta e dell’intero sistema dei Parchi Nazionali. Il presidente De Zordo ha anche scritto ai Parlamentari del Collegio, chiedendo di avviare una riflessione sulla necessità di finanziare in modo più consistente il sistema dei Parchi e di riconsiderare i criteri di ripartizione dei fondi, in modo da premiare le esperienze virtuose.[Parco Dolomiti Bellunesi]