Le aree dunali sono oramai molto poche nel Cilento. E quelle rimaste sono nel Parco o aree contigue, ma in continuo pericolo di scomparire per l’erosione della costa, ma soprattutto per l’aggressione dell’uomo per i propri interessi come lidi balneari, posteggi auto, chioschi di ogni tipo, calpestio. Purtroppo abbiamo scoperto in due località, ma non sono le uniche, lo spianamento con mezzi meccanici di aree dunali e con loro la tipica flora psammofila tra cui il giglio di mare. Tutto questo in barba alle norme nazionali e internazionali. I due strumenti legislativi di riferimento per la conservazione della natura nei Paesi dell’Unione Europea sono la Direttiva 2009/147/CE (ex 79/409/CEE), nota come “Direttiva Uccelli”, e la Direttiva 92/43/EU, nota come “Direttiva Habitat”. Queste due leggi comunitarie contengono le indicazioni per conservare la biodiversità nel territorio degli Stati Membri. Le convenzioni internazionali sono otto e tutte riguardano il settore della conservazione di habitat e specie animali e vegetali.
In particolare la Convenzione di Barcellona del 1976, modificata nel 1995, prevede tra l’altro “la protezione e preservazione della diversità biologica”. E, per chi ancora non lo sapesse, gli eco-servizi come biodiversità , praterie, paludi, barriere coralline, foreste, eccetera contribuiscono al benessere umano per circa due volte il Pil mondiale (71,8 trilioni di dollari), 8 volte tanto l’economia statunitense.
Ebbene, questi improvvisi interventi di compromissione su aree protette sono comuni anche nel parco nazionale e aree contigue. Se non vengono prontamente segnalati e denunciati, i sigilli arrivano, se arrivano!, a lavori iniziati. E’ il caso della duna rimasta davanti il Camping Acapulco sulla statale 18 e alle Saline al km 5 della Sp Palinuro – Pisciotta.
È educativo riportare la scusa pretestuosa di un gestore di lido responsabile dello scempio. Secondo costui, tra l’altro dottore agronomo, il giglio di mare è una bulbacea, pertanto la ruspa, potando alla base senza rimuovere il bulbo sepolto in profondità nella sabbia, non distrugge la pianta. Peccato però che il giglio di mare fiorisce tra luglio ed agosto: non riesce quindi a svilupparsi e riprodursi.
Evidentemente i vincoli importanti posti da norme nazionali e europee non bastano a chi crede che l’ambiente non sia un valore essenziale da rispettare e tutelare, Improvvisamente aggrediscono il patrimonio di tutti per fini che è facile immaginare.
Creare ad esempio lidi balneari e posteggi auto al loro sevizio è più importante che mantenere integre aree dunali che come è noto proteggono dall’erosione marina le nostre coste. Erosione che è divenuta un problema grave ormai da tempo per costruzione di porti turistici, barriere soffolte, pennelli lungo la costa salernitana.
Queste ultime tre immagini del 13 giugno riportano lidi montati sulla duna con gigli di mare dell’ immagine di copertina. Siamo sulla spiaggia bandiera blu, riconoscimento molto ambito attribuito a quelle spiagge che “rispettano l’ambiente e la natura” .
p.a 13 – giugno – 2014