Due bracconieri sono stati denunciati a Reggio Calabria dagli agenti del Corpo forestale con l’accusa di abbattimento di specie protetta. Uno dei due, F.C., di 30 anni, denunciato anche per porto abusivo di fucile, aveva in una busta la carcassa di un falco pecchiaiolo appena ucciso. Lo rende noto la Lega italiana protezione uccelli (Lipu), che ha collaborato all’operazione che ha portato alla denuncia dei due bracconieri nell’ambito del campo antibracconaggio, denominata Operazione Adorno, in atto nell’area dello stretto di Messina. ”Ancora una volta – e’ scritto in un comunicato della Lipu – la presenza del Nucleo operativo antibracconaggio si e’ dimostrata determinante per contrastare i bracconieri. Nel ringraziare il Corpo forestale dello Stato, chiediamo che l’Operazione Adorno sia adeguatamente potenziata e prolungata a tutto il mese di maggio, vista l’evidente recrudescenza del bracconaggio ai falchi migratori e l’assenza di altre forme di controllo sul territorio reggino”. Nell’ultimo fine settimana, riferisce la Lipu, nella zona dello Stretto di Messina e’ stato stimato il passaggio di migliaia di rapaci e sono numerosi, purtroppo, anche gli abbattimenti.[Ansa]
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