“Fa bene il ministro Prestigiacomo a puntare i piedi e a denunciare il grave attentato alle competenze del Ministero dell’Ambiente a seguito dell’emendamento introdotto nel provvedimento anticrisi, che renderebbe inattuabili le valutazioni ambientali, obbligatorie anche ai sensi delle normative comunitarie, in tema di produzione energetica e di rete elettrica.” E’ il commento di WWF, Italia Nostra, FAI e LIPU al dibattito scatenatosi in questi giorni.“Non si tratta di difendere il ruolo del ministro, quanto di sottolineare come, se passasse questo emendamento, verrebbe svuotato il senso stesso del Ministero dell’Ambiente che è certamente di indirizzo rispetto ai temi della conservazione e dello sviluppo sostenibile, ma altrettanto certamente di verifica e di controllo per quanto riguarda gli impatti ambientali e le incidenze delle attività produttive sui sistemi naturali e più in generale sull’ambiente. Non occorre essere dei tecnici per capire, al di là di ogni opinione che si possa avere sul tema, quanto in questo campo sia di estrema delicatezza tutta la tematica nucleare che comporta, in caso di incidente, potenziali problemi di inquinamento che potrebbero durare numerosi decenni se non secoli.” “Il tentativo in corso, un vero e proprio blitz che non vede peraltro alcuna motivazione giuridica sostenibile, rientra in una presunta cultura dello sviluppo e della crescita economica che si vorrebbe quasi decontestualizzata dalla situazione ambientale in cui le attività ricadono. Questo comporta la sottovalutazione del ruolo e dei tempi tecnici che un soggetto terzo adibito al controllo ha, nell’interesse di tutti, il dovere di esercitare. Il Ministero dell’Ambiente, oltre che per quanto di competenza il Ministero dei Beni Culturali, in un Paese delicato e complesso quale è l’Italia deve anche garantire un ruolo di terzietà rispetto a questi controlli. In alternativa la commistione tra proponente, esecutore, controllato e controllore farebbe saltare ogni garanzia, con tutto ciò che a questo consegue.” L’emendamento, dopo il termine irrealistico di 60 giorni, esautora le competenze di valutazione ambientale al Ministero dell’Ambiente e le trasferisce ad un soggetto che in realtà è preposto all’esecuzione, di programmi e progetti e non già alla verifica e al controllo di questi. Si potrebbe sostenere che viene in qualche maniera esteso e aggravato il modello troppe volte sperimentato in Italia dei poteri straordinari di protezione civile che sono stati spesse volte attribuiti anche per la realizzazione di opere e interventi estranei allo stato emergenziale di protezione civile (passante di Mestre, depuratore di Milano, viabilità e traffico di Messina, festeggiamenti di padre Pio, coppa America di Trapani ecc.). Ma anche con i poteri straordinari di protezione civile erano stati fatti sino a oggi salvi gli obblighi di valutazione ambientale derivanti dalle normative comunitarie. L’emendamento fa saltare tutto questo nel campo della produzione e distribuzione elettrica. Indubbiamente le eventuali competenze avrebbero non solo ricadute ambientali ma anche ricadute giuridiche e politiche a livello dell’Unione Europea. Roma, 22 luglio 2009 . Gli Uffici Stampa: WWF Italia, Italia Nostra, FAI,LIPU