La progressiva ricomparsa della Lince in Europa, fenomeno che il nostro Gruppo Lince segue con attenzione da molti anni, rappresenta ormai un fatto evidente e incontestabile, non ancora pienamente compreso e accettato da istituzioni e ambienti accademici. Dopo aver rapidamente passato in rassegna la situazione dell’Italia e dell’Europa centro-orientale, su cui si tornerà presto, sembra ora il caso di prendere in considerazione anche l’Europa occidentale: a partire dai Paesi più moderni e densamente popolati, proprio quelli che, per il loro territorio semi-pianeggiante e ampiamente modellato dall’uomo, sembrerebbero i meno adatti a ospitare il più grande Felino del vecchio continente.
Ebbene, anche se notizie del genere non sembrano circolare molto nel nostro Paese, la Lince è ormai sicuramente presente non solo in Germania e Francia (in numero ben maggiore di quanto finora ammesso), ma anche nel Benelux (e cioè Belgio, Olanda e Lussenburgo), dove era ritenuta estinta da secoli.
A dimostrarlo con dovizia di dati inoppugnabili è ora un interessante libro-réportage, “Mistero Lince”, del naturalista belga Bernard De Wetter, che per anni ha raccolto informazioni: indagando, esplorando e discutendo il più affascinante argomento zoologico (o forse dovremmo chiamarlo criptozoologico?) dei nostri tempi (Le Mystère Lynx, 208 pp. in lingua francese, con disegni in bianconero dell’Autore, Editions Safran, Bruxelles). Un’opera certosina da vero detective della natura, che contiene molte verità e schiude il velo su parecchi aspetti inediti della vicenda, mettendo elegantemente alla berlina certi diffidenti a oltranza: ma presenta anche impressionanti analogie con la situazione italiana, in special modo per ciò che riguarda la fantomatica Lince appenninica. Riportiamo quindi in allegato alcune delle osservazioni che ci riguardano, riservandoci di commentare in seguito in modo più completo alcune parti del libro: comprese quelle che testimoniano l’inattesa ricomparsa del Lupo cerviero, avvenuta negli anni Ottanta e Novanta tra la sorpresa e l’incredulità generale, nelle zone interne come le Ardenne e il Limburgo. L’argomento verrà anche illustrato ampiamente nel prossimo incontro del Gruppo Lince.
Una situazione analoga si è riscontrata per decenni in Italia, nella catena montuosa dell’Appennino, spina dorsale della penisola. La sopravvivenza della Lince nel Parco Nazionale d’Abruzzo, senza dubbio il più famoso Parco Nazionale italiano, è stata sistematicamente negata dalle istituzioni e dagli ambienti scientifici, malgrado affiorassero più o meno regolarmente notizie di avvistamenti diretti o di scoperte di indizi, riportate da diversi osservatori. Osservazioni di cui almeno una parte poteva a priori essere considerate attendibile, soprattutto quelle dei componenti del Gruppo Lince Italia, una rete di informazione e ricerca promossa dal Comitato Parchi Nazionali, coordinato dal Professor Franco Tassi, una celebrità naturalista nel Paese.
Secondo il Gruppo, la Lince non sarebbe mai sparita completamente nella regione: due o tre coppie sarebbero tuttora presenti all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, e altri individui nelle zone circostanti. Questo nucleo consisterebbe almeno di una decina di animali. Una foto ripresa nell’autunno 2007 con teleobiettivo da 1.000 mm mostra chiaramente una Lince appiattita tra le erbe alte, in prossimità di un branco di cerve che sembrano più o meno inconsapevoli della sua presenza. Questa foto pare di fatto confermare in modo indiscutibile la versione del Gruppo Lince. Mentre c’è chi già parla di una sottospecie locale di Lince non ancora descritta, Lynx apennina, altri pretendono che la foto del 2007 non sia che un montaggio destinato a far risplendere di nuovo l’astro del Parco Nazionale d’Abruzzo, seriamente offuscato dalla scoperta, poco tempo prima, di 5 orsi e 2 lupi morti, vittime di avvelenamento senza dubbio volontario.
Ma il vero nodo da chiarire resta anzitutto quello di capire se qui la Lince è davvero sparita, piuttosto che sapere se e quando sia improvvisamente ricomparsa.[Fonte: Comitato Parchi ]