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Comitati locali contro l’istituzione dell’area protetta marina Costa di Maratea

L’annuncio del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha scatenato l’ira dei gestori dei lidi e dei concessionari privati delle aree demaniali sulla Costa di Maratea, nonostante gli stanziamenti economici per l’area protetta assentiti dal Consiglio dei Ministri.

Una opposizione, questa, che dura da oltre 25 anni, che da sempre ha ostacolato l’istituzione dell’area protetta – dichiarano le associazioni ambientaliste – che continua ad essere osteggiata oggi, in modo palese, nonostante le peculiarità ambientali, paesaggistiche e naturalistiche conclamate messe a rischio da decenni.

Il sistema di zonizzazione ipotizzato per il parco costiero (al momento non è chiaro se riguardi anche l’area marina interessata da particolari fondali, specie rare e zone archeologiche) riguarderebbe il tratto di costa che va dal Canale di Mezzanotte al Porticello di Castrocucco, con la Zona A dei Crivi che rappresenta la Riserva integrale, le zone B di Riserve generali che vanno dalla Rotondella alla Torre di Apprezzami l’Asino e dalla Punta della Matrella alla Punta di Caino; il restante tratto di Costa, escluso l’ingresso del porto di Maratea, rientra nella zona C di Riserva parziale.”.

Oggi si apprende che sarebbe nato addirittura un comitato contro il parco di Maratea che afferma sulla stampa locale come “Il parco marino paralizzerà il nostro territorio e questo non darà benefici a nessuno, o meglio ai pochi interessati.”

Affermazioni queste – evidenziano le associazioni protezionistiche – che contrastano con le privatizzazioni del demanio e le concessioni date per decenni dalla Istituzioni pubbliche, che invece poco hanno fatto per tutelare il patrimonio ambientale di Maratea e il suo mare.

Per l’istituzione della Costa di Maratea si preannuncia uno scontro istituzionale forse favorito dall’annuncio del ministro, che potrebbe chiudere definitivamente una questione che si potrae da tempo.

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