Comitati contro speculazioni su rinnovabili in Sardegna
il Coordinamento dei comitati sardi contro la speculazione energetica ha inviato una lunga lettera in cui confermano la richiesta di moratoria ai nuovi impianti per le fonti rinnovabili presenti sull’isola. «Al 30 giugno 2023 le richieste di connessione alla rete elettrica sarda per la realizzazione di nuovi impianti, hanno raggiunto il numero di 718 per una potenza complessiva pari 56,08 GW – afferma Marco Pau per il coordinamento – ma non si sta parlando di transizione energetica-ecologica, ma di una vera e propria speculazione energetica».
“Già oggi in Sardegna paghiamo il prezzo di una grave compromissione di ampie porzioni del territorio (servitù militari, attività minerarie, insediamenti industriali particolarmente inquinanti, alcuni dei quali ancora in attività) e della presenza di tre grandi centrali a combustibile fossile il cui impatto sull’ambiente e sulla nostra salute “regala” alla Sardegna il triste primato di una delle regioni europee a maggiore impronta di carbonio”.
Per il coordinamento «la richiesta di una moratoria è necessaria e la transizione ecologica ed energetica rappresenta una preziosa e unica occasione per giungere alla democratizzazione della produzione e distribuzione elettrica. La sospensione di tutte le autorizzazioni in corso è necessaria affinché si possa mettere a punto un piano energetico e ambientale con la cura e l’attenzione necessaria. Le emissioni – afferma il coordinamento – si contrastano in primo luogo con l’incremento dell’efficienza energetica, del risparmio energetico incentivando l’autoproduzione e l’autoconsumo (prosumers). E’necessario razionalizzare le richieste di connessione alla rete di trasmissione definendo soluzioni per eliminare le richieste non realizzabili e criteri maggiormente selettivi per le nuove richieste».[Coordinamento dei comitati sardi contro la speculazione energetica]