CENTRALE MERCURE, LA OLA CONFUTA ENEL E SOSTIENE LE DECISIONI DEL PARCO DEL POLLINO
La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – confuta le “ragioni” addotte da Enel S.p.A. in merito alla centrale del Mercure. A differenza di quanto dichiarano i vertici di Enel S.p.A., il parere dell’Avvocatura dello Stato è tutt’altro che “di difficile comprensione”. Infatti, in perfetta coerenza ed oggettività, si contesta all’Ente Parco, nella sostanza, l’assenza di un’analisi dettagliata degli impatti del progetto di riconversione, sostenendo come “l’atto autorizzativo in questione presenti profili di illegittimità e pertanto può essere annullato in regime di autotutela”. Il provvedimento dell’Avvocatura dello Stato ha considerato l’atto di autorizzazione del Parco del Pollino “espresso senza adeguata e sostanziale valutazione dei fattori di rischio”. Tra i fattori di rischio l’Avvocatura inserisce “il disboscamento la cui incidenza non viene esaminata (ndr dal Parco) e valutata al presente, ma viene rimandata al futuro e rimane indeterminata”. In sostanza è stata ribadita “una carenza nel provvedimento del parco circa l’istruttoria e l’analisi del fabbisogno energetico della centrale e del relativo disboscamento significando omissioni che vanno ad incidere non solo sull’opportunità, ma anche sulla legittimità del parere di compatibilità ambientale” sottolineando, inoltre, “come se da un lato l’uso del materiale legnoso per il funzionamento della centrale può configurare una centrale ecologica, l’uso proprio di questo combustibile rappresenti il maggior rischio per l’area protetta del parco perché fa prevedere con ogni probabilità, se non con assoluta certezza, che la centrale dovrebbe funzionare con la legna ricavata dal taglio degli alberi del Pollino?.Fin qui, il parere dell’Avvocatura dello Stato non fa una “grinza”. L’Ente Parco del Pollino ha “dovuto”, quindi, tener conto di tale parere, così come dovrà tener conto – dal punto di vista tecnico-amministrativo – la Direzione del Parco a cui è fatto obbligo di intervenire nell’iter della decisione del Direttivo dell’Ente Parco, pena “omissione d’atto d’ufficio”. Enel S.p.A. finge di non conoscere come le valutazioni di incidenza rilasciate dalle Regioni Calabria e Basilicata siano fortemente viziate e limitanti l’attività di messa in esercizio dell’impianto a biomassa. In primo luogo, la Valutazione d’incidenza di cui fa cenno Enel S.p.A., rilasciata dalla Regione Calabria nel 2007 (Decreto n.536 dell’8 febbraio 2007), fa espressa prescrizione al progetto di centrale termoelettrica del Mercure “con impiego di biomasse ricadenti in area SIC/ZPS “Valle del Fiume Lao” e “Pollino e Orsomarso” nel Comune di Laino Borgo (punto 2 del Decreto citato). Ragion per cui, risulterebbe falsa l’affermazione che l’Ente Parco avrebbe rilasciato parere favorevole per le “attività di reperimento della biomassa” e la conseguente messa in produzione dell’impianto. Sulla Valutazione d’Incidenza rilasciata dalla Regione Basilicata pesa, inoltre, una grave deficienza dal momento che solo con una recente determina dirigenziale del Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità, si è provveduto a “correggere ” un grossolano errore degli stessi Uffici, evidentemente, allertati da una interpellanza del senatore Felice Casson datata febbraio 2009, il quale rilevava – tra l’altro – questi “grossolani errori” nei pareri d’incidenza rilasciati dalle due Regioni per quanto attiene sia la localizzazione della centrale del Mercure sia i SIC/ZPS effettivamente coinvolti nella disamina tecnica dei pareri citati. La OLA auspica, infine, che il confronto da parte di tutti sulla questione non venga inquinato da un clima di minacce ed intimidazioni, ma in condizioni di civile e serena dialettica.[fonte: Ola – Organizzazione Lucana Ambientalista]