CENTRALE DEL MERCURE, L’ENTE ED IL DIRETTORE ATTUINO FINALMENTE LE FINALITA’ DEL PARCO
La Comunità del Parco Nazionale del Pollino (organo del Parco costituito dai Comuni del Pollino), riunitasi ieri, ha dichiarato, con una mozione votata a maggioranza, “l’assoluta incompatibilità con la natura dell’area e le finalità del Parco della paventata riapertura della centrale Enel del Mercure” impegnando, inoltre, “il Consiglio direttivo dell’Ente Parco ad esprimere un netto indirizzo politico in tal senso agli organi gestionali e, segnatamente, al Direttore generale, affinché adottino con assoluta urgenza gli atti necessari per invalidare il procedimento pendente presso la Provincia di Cosenza, rivendicandosi in via esclusiva a favore dell’Ente Parco, la competenza a deliberare in ordine a qualsiasi attività da svolgersi all?interno dell’area protetta”. La OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – nel condividere quanto deliberato ieri dalla Comunità del Parco, sollecita il Direttore, Annibale Formica, e l’Ente Gestore ad attuare i passi conseguenti per evitare i ricatti intollerabili dell’Enel, intenzionata a tutti i costi alla riattivazione di una centrale dannosa per l’ambiente e la salute dei residenti, anche attraverso minacce e pressioni indebite. La OLA chiede che gli Organi del Parco rivedano, così come già chiesto dalla Comunità del Parco, “di escludere qualsiasi proposta di modifica della perimetrazione del Parco volta ad escludere dall?area protetta il sito di impianto della centrale, e ciò al fine di evitare che possano in tal modo eludersi, con una mera variazione cartacea, le prescrizioni ed i vincoli di tutela che la rendono incompatibile con i presupposti e gli obiettivi del Parco” con lo smantellamento dell?impianto e la bonifica dell?area da destinare a scopi in linea con la specifica vocazione turistico-ambientale del territorio. Finalmente gli Enti e le Comunità locali hanno ben compreso come le aree protette siano sotto assedio da parte delle lobby e delle multinazionali energetiche che cercano di scardinare le norme di governo del territorio, sostenute del resto dalla complicità della Regione Basilicata che, con la recente Proposta di Legge sulle aree protette, tenta di delegittimare le comunità locali. [Fonte: OLA – Organizzazione Lucana Ambientalista]