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BASILICATA, NUOVE ATTIVITA’ PETROLIFERE ANCHE NEI CENTRI ABITATI E NEI PARCHI

centro_oli_di_viggianoPer l’ennesima volta torniamo ad evidenziare come la Basilicata e la Val d’Agri sembrano destinate ad un gemellaggio con la capitale dell’Azerbaijan, Baku, che straripa di mistificanti petrolieri e faccendieri in un quadro generale fatto di pozzi, abitazioni ed inquinamento petrolifero. Secondo la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadini – le nuove attività petrolifere nella nostra regione non risparmieranno neanche i parchi ed i centri abitati. Con Deliberazione della Giunta Regionale di Basilicata n.2218 del 29 dicembre 2008 – ed in attesa che vengano sistemate le “carte”, nonché gli “ultimi dettagli” di natura urbanistica da parte del comune di Marsicovetere, interessato al “piatto di lenticchie” alias royalty del petrolio – i “soviet regionali” e l’assessore all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, continuano ad imporre ovunque il “far west petrolifero”. Infatti, ora è la volta di un’installazione petrolifera a meno di 500 metri dall’ospedale di Villa d’Agri e a ridosso del quartiere residenziale di Villa al Sole. All’indomani dell’annuncio da parte del governatore lucano, Vito De Filippo, circa l’attivazione di un programma teso a rassicurare le popolazioni della Val d’Agri sull’assenza di “effetti negativi del petrolio”, che vede il coinvolgimento dei medici di medicina generale e dell’Istituto Mario Negri Sud, il sindaco di Marsicovetere, Claudio Cantiani – evidentemente incoraggiato da questo annuncio che deve aver assunto per lui un tono rassicurante – ha preannunciato il proprio parere favorevole al pozzo “Alli 2OR” di Eni S.p.A., proprio a ridosso delle abitazioni e dell’Ospedale di Villa d’Agri. Il sindaco di Marsicovetere ha commentato laconicamente come la convivenza dei pozzi di petrolio non rappresenti una novità nel suo comune, dal momento che il pozzo petrolifero in località “Case Rosse” ricade praticamente nel centro abitato di Villa d’Agri, pur essendo nel territorio di Viggiano. Situazione analoga nel Comune di Policoro dove la OLA esorta il sindaco Nicola Lopatriello a non autorizzare la ripresa dei lavori di trivellazione del pozzo petrolifero ubicato nel centro abitato e vicino ad aziende e terreni agricoli. Nel territorio di Sasso di Castalda sono riprese in questi giorni le attività di ricerca petrolifera – così come segnalano alla nostra Organizzazione privati cittadini e possessori di fondi agricoli interessati dall’invasione dei mezzi meccanici – mentre nel comune di Grumento Nova, a poche centinaia di metri dal fiume Agri, starebbe per essere attivato un nuovo pozzo di reinezione, dopo aver sfruttato per un oltre decennio il pozzo “Costa Molina”, nel territorio di Montemurro. Nel nuovo pozzo di Grumento Nova verrebbero a breve smaltiti i rifiuti petroliferi e quelli chimici liquidi prodotti dall’industria del petrolio in Val d’Agri e dal centro oli di Viggiano. Su quest’ultima vicenda esiste un silenzio assoluto da parte delle Istituzioni che si son guardate bene dall’informare i cittadini interessati.Nella concessione Total – nelle Valli del Sauro-Camastra – inizierà a breve la trivellazione del pozzo Gorgoglione mentre già si preannuncia un nuovo tentativo di effettuare ricerche ed estrazioni di idrocarburi nel parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, modificando, in modo subdolo – e con l’assenso di parte degli amministratori locali e regionali (esisterebbe una proposta di modifica delle norme in III Commissione Consiliare) – le norme della Legge Regionale 47/97 che nell’istituire il parco regionale fa espressamente divieto di ricerca ed estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi nell’area protetta. In proposito la OLA chiede di conoscere dal presidente del parco Rocco Rivelli se sia o meno a conoscenza di questa iniziativa legislativa della Regione e cosa intenda fare per bloccare nuovamente le trivelle all’assalto dell’area protetta. Stessa domanda la nostra Organizzazione rivolge al Commissario del Parco Appennino Lucano-Val d’Agri Lagonegrese, Domenico Totaro, circa il rispetto delle normative di tutela del territorio protetto e la messa in produzione di pozzi di petrolio in contrasto con la normativa del parco nazionale, che hanno provocato l’inquinamento di alcune sorgenti e corsi d’acqua del parco, di cui il Ministero dell’Ambiente ha chiesto lumi alla Regione Basilicata senza ricevere alcuna esauriente risposta.[Fonte: Ola – Organizzazione Lucana Ambientalista]

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