”Il Santuario dei Cetacei sembra ormai condannato, come Greenpeace avvisa da tempo”. Cosi’ i dirigenti di Greenpeace spiegano le ragioni della protesta che gli attivisti dell’associazione ambientalista hanno realizzato stamane incatenandosi alla nave che sta lavorando alla costruzione del Rigassificatore. ”Ed e’ proprio il Governo italiano – aggiungono in un comunicato – il principale responsabile del suo collasso, violando gli accordi presi con Francia e Monaco. Proprio in queste settimane sono iniziati i lavori per il rigassificatore offshore di Livorno/Pisa che sara’ la prima Area Marina Industriale collocata proprio all’interno della zona tutelata dall’Accordo sul Santuario dei Cetacei”. ”Si tratta di un’area protetta solo sulla carta – spiega Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare per Greenpeace – Le balene se ne stanno andando mentre lo stato di degrado dell’area aumenta a causa del traffico navale, dell’inquinamento e, ora, della costruzione del primo sito industriale in mare”. La situazione e’, secondo Greenpeace, critica: durante il censimento condotto nel 2008, Greenpeace ha trovato solo un quarto delle balenottere ”attese”, mentre la popolazione di stenelle sembra dimezzata rispetto ai valori registrati agli inizi degli anni ’90. ”L’Italia – aggiunge Greenpeace – non e’ quindi molto meglio del Giappone che, dopo aver aderito alla moratoria per la caccia alle balene, trova poi il modo di ucciderle per ‘scopi scientifici”’. (ANSA).