ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE, NON SI TRASFORMI L’OASI DI SAN GIULIANO (MT) IN LUNA PARK
Le Associazioni, LIPU Nazionale, ALTURA (Ass. per la Tutela dei Rapaci e del loro Ambiente), ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale ), Associazione Trekking Falco Naumanni- Matera FAI (Fondo Ambiente Italiano) Matera… Legambiente- Matera hanno scritto agli Enti regionali, al Ministero dell’Ambiente ed alla Provincia di Matera in merito ad alcune modifiche apportante nel Regolamento dell’area protetta. La Provincia di Matera a cui compete la gestione dell’area – è detto nella nota – riconosciuta come sito Ramsar, dichiarata dalla stessa Regione Basilicata Oasi di Protezione della Fauna già dal 1976 per la sua importanza ornitologica, Sito di Importanza Comunitaria (SIC IT9220144) e Zona di Protezione Speciale (ZPS IT9220144), ha modificato, con delibera del Consiglio Provinciale n. 39 del 31 Marzo 2009, il regolamento di cui all’art. 5 della Legge Regionale istitutiva n. 39 del 10 Aprile 2000. Le modifiche al regolamento adottate permettono di praticare in maniera più ampia la pesca sportiva ( consentendo quella notturna con tende e bivacchi), già comunque largamente praticata ed alcune attività nautiche all’interno del sito Natura 2000 a danno degli obiettivi prioritari di conservazione della biodiversità per i quali il sito è stato istituito. La gestione della Riserva di S. Giuliano è regolamentata dalla Legge Regionale istitutiva n. 39 del 10 Aprile 2000 che prescrive norme rigorose per la salvaguardia del territorio, utili in tutti i suoi aspetti. La Provincia, nell’ambito della normativa di tale legge, adotta il regolamento. Nel caso di specie non può essere intesa come espressione di volontà del massimo organo regionale la “fruibilità eco-compatibile degli invasi lucani” di cui all’art. 39 della L.R. 20 del 6 Agosto 2008 in quanto esso configura genericamente solo gli invasi “naturali ed artificiali” e comunque “nelle more della emanazione” di apposita normativa “e nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti”! Da ciò si deduce che solo per gli invasi aventi regimi normativi, peculiarità e quindi storie ben diverse, per es. il Lago di Monte Cotugno, quello del Pertusillo o altri ancora, è prevista la fruibilità ecocompatibile per attività ludico-sportive, turistico-ambientali e culturali, come di fatto sta avvenendo. In questi ultimi casi non si è in presenza di caratteristiche naturalistiche e faunistiche riconosciute a livello nazionale ed internazionale come ad esempio lo status di Riserva Regionale e il decreto Ramsar. La Regione Basilicata, inoltre, dando attuazione al progetto “Rete Natura 2000 dell’Unione Europea, nei mesi scorsi ha deciso di monitorare scientificamente una cinquantina di siti di interesse naturalistico (fra questi anche il SIC/ZPS Lago di San Giuliano), 26 dei quali esterni ai Parchi e alle aree protette, utilizzando 2 milioni e seicentomila euro rivenienti dai POR 2000/2006. La fase successiva del programma prevede poi l’individuazione delle misure di tutela e conservazione. L’obbiettivo, come dichiarato, è quello di preservare le aree regionali di maggior ricchezza ambientale e con maggiore valore in termini di biodiversità ed è anche quello di offrire una serie di opportunità lavorative dirette ed indirette. Il Consiglio Provinciale di Matera adottando, nella seduta del 31 marzo scorso, alcune modifiche al Regolamento della Riserva di San Giuliano vorrebbe rendere il SIC/ZPS maggiormente “fruibile” dal punto di vista ludico-sportivo ma tale fruibilità provocherebbe un impatto negativo fortissimo sulla fauna stanziale, svernante e migratrice per la quale il sito è stato istituito. Per altro, la maggiore fruibilità da parte di natanti di vario tipo (pur non a motore) creerebbe diversi problemi in termini di norme di sicurezza (più accentuati soprattutto in riferimento a ipotizzate scuole di vela e canoa), non essendo attrezzata l’area con adeguate strutture di soccorso. Occorrerebbe, infatti, strutturare adeguatamente il soccorso a terra anche solo con mezzi mobili (es. autoambulanza). Il soccorso in acqua non può prescindere da gommoni a motore, indispensabili alla sicurezza, in uno specchio d’acqua caratterizzato da fondale particolarmente fangoso e potenzialmente torbido; i soccorsi in questo caso devono essere rapidissimi così da impedire che la situazione precipiti con l’intorbidamento ulteriore delle acque. Si prefigurerebbero inoltre anche altre opere di supporto, indispensabili ma incompatibili perché incidenti anch’esse sulle aree trofiche e sensibili del SIC/ZPS, come pontili, ecc. fino a far emergere il rischio ulteriore (e sospetto) di successive strutture inconciliabili con gli equilibri ecologici: bar, ristoro, servizi igienici, ecc, chiaramente proibite dalle norme di tutela e con il pericolo di creare precedenti pericolosi che metterebbero a rischio il sistema di gestione naturalistica dei SIC/ZPS. Si deve infine osservare che le attività introdotte dalla Provincia, attraverso la modifica del regolamento della Riserva, non sono state sottoposte alla obbligatoria Valutazione di Incidenza di cui alle direttive comunitarie di riferimento, recepite con DPR 357/97 e s.m.i., configurandosi cosi un ulteriore profilo di illegittimità e conseguenti elusioni di responsabilità nei confronti della UE. Da tutto quanto detto si evince come il valore ell’ambiente naturale venga purtroppo ancora una volta considerato solo impropriamente, tanto da arrivare ad utilizzare fondi europei per il monitoraggio della Riserva, compromettendone poi irreversibilmente il suo stato di conservazione, disattendendo completamente a quanto richiesto dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE). Si ricorda che la Riserva di San Giuliano, in quanto ZPS e SIC, ha consentito alla Provincia di Matera di ricevere finanziamenti dalla Comunità Europea per un Progetto LIFE appena concluso (LIFE05 NAT/IT/000009) ed è tuttora coinvolta, per altre aree protette, in altri due LIFE (LIFE08 NAT/IT/000372 e LIFE07NAT/IT/000519, segno del proprio interesse per la conservazione e tutela della fauna e degli habitat che entrerebbe in palese contraddizione con l’iniziativa di che trattasi. Pertanto, le scriventi Associazioni richiedono con forza l’annullamento in regime di autotutela della delibera in oggetto allo scopo di tutelare la Riserva Naturale Regionale di S. Giuliano e il SIC e ZPS “Lago S. Giuliano e Timmari” IT9220144 in ottemperanza alla Direttiva Comunitaria 92/43/CEE e relative norme nazionali di recepimento. In aggiunta, le scriventi Associazioni ritengono che la delibera debba ritenersi nulla, perché in palese contrasto con la Legge Regionale che istituisce la Riserva Naturale. Per considerare formalmente corretta e legittima tale delibera occorre infatti che prima il Consiglio Regionale modifichi la Legge istitutiva (modificando il regime di tutela già previsto) e solo dopo il Consiglio Provinciale potrà discutere e proporre modifiche del Regolamento.