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Appennino Lucano, progetto di recupero fontane e antichi lavatoi del parco

L’intervento previsto ha l’obiettivo di integrare funzionalmente le infrastrutture esistenti ed è finalizzato al miglioramento della viabilità e della sicurezza stradale. Il raggiungimento di questi target consentirà l’ottimale utilizzo dei percorsi e di conseguenza lo sfruttamento del potenziale turistico legato ai vari percorsi tematici già strutturati sulla base del patrimonio architettonico, naturalistico ed agrituristico.

L’intervento – si legge nel progetto – anche alla collaborazione del Parco con le amministrazioni comunali, e con le associazioni di volontariato che svolgono un ruolo strategico nell’organizzazione di eventi di educazione, ma anche semplicemente ludici che spesso innescano notevoli processi di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle problematiche ambientali.

Il progetto del percorso si pone l’obiettivo di “restituire” il fiume alle città e di valorizzare le bellezza paesaggistiche e naturalistiche, incentivando la fruizione di una parte significativa del territorio, quella proprio attraversata dal fiume Agri, mediante il “collegamento ideale” di due antichi lavatoi: quello di località San Giovanni (di origine romana quasi certamente statio della via Herculia che collegava fino all’antica città di Grumentum), quello di località Aurigianni che versa in condizioni di notevole degrado conservativo e strutturale (l’Amministrazione Comunale ha inteso intraprendere una decisa attività di recupero conservativo e messa in sicurezza dello stesso) e quello di località Santino che attualmente risulta inglobato in una struttura di c.a. avente funzione di parcheggio.

A cavallo tra il XVIII e XIX secolo, i lavatoi si diffusero un po’ ovunque, anche nei centri più piccoli dove gli abitanti chiedevano agli amministratori, attraverso petizioni scritte e lettere, la costruzione di un lavatoio comunale. Il periodo tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX è il periodo d’oro dei lavatoi, ormai diffusi praticamente in ogni centro abitato, rimasti costantemente in uso fino almeno alla metà degli anni ’50 nelle città e fino agli anni ‘70 nei centri più piccoli o isolati, fino a quando non arrivò l’acqua corrente nelle case.

Mentre la Città si sposta sempre più velocemente nell’anonimato della periferia, i borghi sono rimasti in tutti questi anni caparbiamente attaccati alle mura del centro abitato conservando i ricordi e le caratteristiche della loro comunità. Dopo un lungo periodo che durava dal dopo guerra, i borghi si sono svegliati e prima che gli anni, le abitudini e i nuovi stili di vita cancellassero ogni ricordo, hanno riscoperto le antiche memorie e stanno trasferendo sulla città tutto quello che di cultura e di tradizione avevano accumulato e custodito.

Nell’ambito del progetto di riqualificazione del percorso, l’Amministrazione Comunale ha inteso riconsegnare ai cittadini di Marsico Nuovo i sui antichi lavatoi pubblici, “segni urbani” ancora presenti nella memoria dei marsicani, collegandoli idealmente con un percorso/sentiero capace di far assumere la funzione di “Centro d’informazione Turistica” attraverso l’installazione, nelle immediate vicinanze degli stessi, di info point realizzati in legno con lo scopo di orientare turisti e sportivi verso l’intero tracciato.

[Fonte:P.N. Appennino Lucano]

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