Appennino Lucano, autorizzato il taglio di diecimila alberi
Con provvedimento del direttore f.f. del parco Appennino Lucano n. 9 del 26 maggio 2022, pubblicato nell’albo pretorio del parco, è stato rilasciato al comune di Pignola il nulla osta per il taglio di oltre diecimila alberi nella particella 41 (annualità 2009), in base al piano di assestamento forestale approvato dalla Giunta Regionale della Basilicata con propria deliberazione n.255 del 26/2/2007.
L’area dell’intervento di taglio è delimitata dalla particella 41 e riguarda complessivamente 10.602 alberi costituiti da pino nero, cerro,roverella,cipresso,cedro,abete bianco. Nel provvedimento del parco non viene indicata la zona di tutela in cui ricade l’intervento, specificando invece “che l’ente parco nazionale Appennino Lucano è privo ad oggi di strumenti di pianificazione ed ai fini dell’espressione del proprio parere circa la fattibilità dell’opera si fa riferimento all’allegato A del DPR istitutivo del parco…omissis“.
Nel 2011, il Comune di Pignola commissionò, ad un pool di professionisti forestali, l’incarico di redigere un catalogo di vendita in piedi di un bosco, sulla base di una martellata da redigersi in base alla DGR Basilicata n.255/2007 di approvazione del Piano di Assestamento Forestale, per il quale nel 2006 fu incaricato dalla Regione Basilicata, in veste di consulente, un eminente cattedratico forestale italiano. Il bosco interessato dal piano economico forestale riguardava un importante biotopo naturalistico di pregio segnalato già nel 1981 dalla Società Botanica Italiana come Sito di Interesse, incluso nel perimetro del parco istituito nel 2007, proprio per salvaguardarne il patrimonio forestale.
non riesco a comprendere con quale logica si continua a tagliare alberi quando in piena emergenza di sovraproduzione di Co2, che sembra sia alla base del riscaldamento globale,anzichè piantare alberi si decide di tagliarli per interessi diversi pensando esclusivamente al beneficio immediato di pochi senza pensare alle future generazioni.Ci sono molte realtà che in Italia e nel mondo vivono in armonia con i boschi utilizzandoli in maniera intelligente senza tagliarli o bruciarli ma utilizzandone tutti i prodotti derivati dal sottobosco.Se oggi ancora esistono piante secolari o millenarie vuol dire che la cultura ed il rispetto dell’ambiente ha consentito di conservarle fino ad oggi mentre questa generazione sta distruggendo il lavoro di secoli.Ritengo che occorre una svolta culturale,un cambio di paradigma per la sopravvivenza umana.